Gli anni che sconvolsero Palermo sono quelli durante i quali il rosario della morte ha continuato a sgranarsi in nome e per conto di una criminalità spietata ma senza futuro. Sono gli anni in cui esponenti delle Istituzioni, magistrati, giornalisti, uomini delle forze dell’ordine sono stati ferocemente assassinati. Essi, con il loro sacrificio, hanno dato ai Siciliani la speranza di un futuro migliore nonostante la presenza di una classe politica che, per puro calcolo elettorale, per smodato interesse personale, ha creato i presupposti di una forte connivenza tra la mafia e la pubblica amministrazione.
Infatti, soltanto in una regione come la Sicilia è stato possibile, grazie a questi sotterranei legami, creare l’inestricabile ragnatela che ha favorito i rapporti tra la mafia, la politica e la burocrazia, edificare interi paesi abusivi, frantumare colline, sconvolgere le bellissime coste. Soltanto in una regione come la Sicilia la classe dirigente, permeabile agli interessi mafiosi, ha permesso di imprimere il marchio dell’infamia da cui, con grande sacrificio, i siciliani tentano il riscatto.