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(Enna 1882-Roma 1945), è stato uno dei principali scrittori del ventennio fascista ed esponente di spicco del “rondismo”. Oltre a Rossomanno (1935), I fatti di Petra (1937) e Il capo popolo (1940) ripubblicati da il Palindromo in una nuova edizione con le introduzioni, rispettivamente, di Marcello Benfante, Salvatore Ferlita e Goffredo Fofi, tra le sue opere principali si ricordano: L’altipiano (1915), Malagigi (1929), Gatterìa (1925), Storia di un brigante (1931). Nel 1945 lasciò, con Cronachetta siciliana dell’estate 1943, un interessante diario sullo sbarco in Sicilia delle truppe americane e sui bombardamenti che ne seguirono.
Nino Savarese Malagigi
Don Andaloro detto Malagigi, borghese e proprietario terriero, ritiene rozzi e superficiali tutti i suoi compaesani che non si pongono l'unico problema veramente essenziale: svelare il mistero della vita e della morte. Il suo interlocutore preferito è il servo Cataldo che ogni tanto prova a richiamarlo alla realtà. Con spirito donchisciottesco, Malagigi intende salvare il mondo e disperdere le tenebre dell'ignoranza, anche a scapito degli equilibri familiari. Un'opera che costituisce un "unicum" nell'ampia produzione di Nino Savarese che in questo romanzo cambia registro: ritmi briosi e talvolta comici si affiancano alla sua proverbiale visione drammatica dell'esistenza. Apre il libro l'introduzione di Maurizio Padovano.
Nino Savarese Il capo popolo
"Il capo popolo" ripercorre il tumulto di Palermo del 1647 raccontando l'ascesa e la caduta di Giuseppe D'Alesi, giovane carismatico battiloro e guida dei rivoltosi. Il sogno di un governo più "democratico" sfuma però presto e la vicenda del capo popolo siciliano finisce con l'allinearsi perfettamente a quella napoletana del più celebre Masaniello, ispiratore dello stesso D'Alesi. Nel romanzo, che chiude la trilogia iniziata con "Rossomanno" e proseguita con "I fatti di Petra", Savarese indaga le cause economiche e i contrasti sociali che diedero origine alla rivolta: la grande storia è filtrata ancora una volta attraverso la vicenda dei singoli uomini e sublimata in pagine di grande letteratura. Apre il libro l'introduzione di Goffredo Fofi.
Nino Savarese Rossomanno
"Rossomanno" narra la storia di un feudo siciliano attraverso le generazioni, alternando lo sguardo, così come accadrà due anni dopo ne "I fatti di Petra", dalla grande storia a quella minuta dei singoli uomini e innalzando così a vero protagonista il lento, assiduo e fatale trascorrere del tempo, la sua erosione nelle cose e il loro consumarsi. Apre il libro l'introduzione di Marcello Benfante.
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