Con questo bel volume sulla Coppa Florio Salvatore Requirez aggiunge un’altra perla alla collana della sua coinvolgente storia delle grandi corse siciliane dopo quella della Targa, in vari profili ed edizioni, e del meraviglioso Giro di Sicilia.
Si tratta di un’opera che lo conferma ai vertici della narrativa e della saggistica specifica grazie alla passione che da oltre un quarto di secolo lo contraddistingue e gli consente di sfornare pubblicazioni di pregio e ricercatissime tra gli amanti del settore. E che questo contributo si aggiunga alla comune conoscenza sportiva mi rende orgoglioso per diversi motivi.
Primo: restituisce piena luce ad una delle manifestazioni più gloriose della storia delle origini dell’automobilismo internazionale che Vincenzo Florio volle organizzare anche in Sicilia all’in-domani della fondazione dell’Automobile Club che mi onoro di presiedere ormai da otto anni.
Secondo: questo contributo arriva da un componente della Commissione Cultura di ACI Storico Palermo che da anni è impegnata nel progetto di rivitalizzazione di un profondo percorso rievocativo delle principali corse che hanno segnato la storia dello sport automobilistico in Sicilia.
In queste pagine rivive una stagione meravigliosa dell’automobilismo che ha coperto gran parte del secolo scorso. Dai primi pionieristici anni all’epopea delle sport prototipo si anima una infinita passerella di campioni del volante e di mezzi meccanici strepitosi, trattati in appo-site e separate sezioni, che hanno scritto la storia dello sport a quattro ruote.
La ricchezza di particolari, di aneddoti, di approfondimenti tecnici, di riferimenti storici a fatti e personaggi presenti in questo libro costituisce la scoperta di un patrimonio agonistico e culturale fino ad oggi misconosciuto. Non solo. In un’epoca in cui si assiste, nei social media, ad una debordante miscellanea di concetti imprecisi sul tema e ad una confusione imperante, dove anche i meno accorti esprimono opinioni spacciate per verità storiche, penso che quest’opera potrà costituire un “tesaurus” da cui attingere notizie attendibili, farle proprie e, magari, condividerle e diffon-derle, finalmente con quella correttezza informativa che, oggi più che mai, dovrebbe essere alla base del comune sapere in materia di automobilismo storico.