Abbiamo definito Siculo babbìo “una raccolta di fantasie, discursi di cafè, mini racconti e persino mini gialli”. In realtà è una definizione che non definisce un bel niente, ma chi conosce il Barbieri di Pilipintò e di Uno sì e uno no sa che imbrigliare i suoi “scritti brevi” in una definizione non è facile.
Per Siculo babbio è addirittura impossibile: vi imbatterete in pezzi di puro umorismo scaturiti dalla cronaca quotidiana a cui lui mette le ali, come “La rapina con la Coca Cola” e “L’ospite”, ma anche in altri in cui tutto è surreale, come “La cavalla di Garibaldi” e “L’intervista (immaginaria) ad Andrea Camilleri per la giornata senza tabacco” – quest’ultimo scritto molto tempo prima che il grande scrittore ci lasciasse, e divenuto purtroppo un affettuoso omaggio alla memoria. Naturalmente, da quel giallista che è, Barbieri non rinuncia a intrigarci con alcuni mini-thriller, in uno dei quali, “Il caffé con la parola”, ritroviamo il commissario Mancuso protagonista dei suoi romanzi.
Una particolarità: sotto ogni titolo l’autore mette sempre il tempo di lettura.
“Così”– ci dice – “in bagno, in metro o in sala d’attesa, vi regolate”. Comodo, no?