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Egle Palazzolo Sciascia
Di Leonardo Sciascia, ha scritto Gesualdo Bufalino, restano i libri. E sono un grande conforto ma non bastano. Non bastano, vorrei aggiungere, a definire il percorso, la vastità, la complessità della produzione di un uomo e di uno scrittore impegnato nell’osservazione acuta dell’attualità e della realtà. Sciascia era e resta, a quindici anni dalla morte, una firma nota soprattutto per quel pubblico che non si ferma al consumo di un’informazione effimera. È a questi lettori che Sciascia parlava sia quando consegnava le sue note al piccolo giornale del suo paese, sia quando scriveva sul grande prestigioso quotidiano nazionale. E lo faceva con il suo inconfondibile stile asciutto, il linguaggio semplice quasi scarno, sobrio, essenziale, con la forza di una sofferta visione etica e razionale. Una combinazione di toni e di stili che, come ci ha ricordato il “Corriere della Sera”, faceva dire a Italo Calvino: «Sai fare qualcosa che nessuno sa fare in Italia
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