Per uno strano disegno del destino, le vite di due giovani, totalmente diversi tra loro, subiranno una svolta con la partecipazione all’impresa dei Mille. Vivere tra le file dei volontari, giorno dopo giorno, contribuirà a cambiarli. Emanuele, genovese, benestante e di buona famiglia, è costretto ad abbandonare precipitosamente la sua città per sfuggire all’infamante e falsa accusa di una truffa perpetrata ai danni della banca nella quale lavora. Fefè, ladruncolo di Marsala, ignorante e sfortunato, discendente da una “nobile schiatta di artisti del furto”, a causa di un equivoco, si troverà con indosso una camicia rossa al seguito di quel Canibbardo del quale non aveva mai sentito parlare ma di cui, ben presto, subirà il carismatico fascino. Conclusasi l’avventura dei Mille, la vita di Emanuele subirà una svolta decisiva grazie a quel piccolo siciliano, nero come un tizzone di carbone e furbo come una volpe che, in un crescendo di emozionanti colpi di scena, riuscirà a far riabilitare l’amico, anche se per far ciò dovrà mettere in gioco la propria vita. Le vicende vissute in prima persona dai due giovani, analizzate dall’occhio dei protagonisti in un rapporto epistolare con le rispettive famiglie, contribuiranno a “raccontare” la storia dell’impresa di Garibaldi da un’angolazione diversa rispetto a quella della storia ufficiale.