Evan è un infermiere che lavora in un reparto ospedaliero che aiuta malati terminali a compiere l’ultimo gesto. In modo legale. E’ proprio lui che passa l’ultimo “cocktail” ai pazienti che ne fanno richiesta. I suoi amici non sanno di cosa si occupi in ospedale. Solo la straordinaria Viv, donna ironica e incredibilmente intelligente, sa cosa faccia il figlio. Ma non sa cosa lui combini quando non è con lei o in ospedale. Evan è sfuggente. Nel lavoro di Evan, ci sono regole, gerarchie e procedure rigorose cui attenersi. Che possono andare strette, prima o poi. Un paziente dopo l’altro, Evan inizia a porsi interrogativi che hanno a che fare con i suoi valori morali e la sua coscienza. Scoprirà come la strada davanti a lui sia tortuosa e accidentata. Specie quando la posta in gioco è Viv. Saprà cosa è giusto fare? Comunque la si pensi sul fine vita, questo non è un romanzo sull’eutanasia o sul suicidio assistito. E’ un romanzo delicato e toccante sulle emozioni, sui rapporti familiari, sulle scelte. Sull’amore.
INGREDIENTI
umanità, malattia, scelte, conseguenze, punti di domanda, di arrivo e di partenza, madre, turbamenti, amore, errori, legami, ironia, coscienza, cambiamenti, morte, emozioni, “gente sana e inconsapevole”.