Enrico Mentana
Enrico Mentana è giornalista, conduttore e scrittore italiano. Nato a Milano da Franco, giornalista sportivo, e da Lella, di origini ebraiche, il giovane cresce nel quartiere del Giambellino e frequenta il Liceo classico "Manzoni". Appassionato di politica (ha militato nel Partito Socialista e ha diretto per qualche anno il giornale «Giovane Sinistra»), si iscrive a Scienze Politiche all'Università Statale di Milano, ma non si laurerà.
Nel 1982 diviene giornalista professionista, anche se già da due anni era stato assunto in RAI, alla redazione esteri. Nel 1991 passa a Mediaset e il 13 gennaio 1992 fonda il TG5, insieme a Lamberto Sposini, Cristina Parodi, Clemente J. Mimum, Emilio Carelli e Cesara Buonamici: a soli 36 anni, è direttore del neonato TG.
Seguiranno, tra le altre, Matrix, Rotocalco, Serie A- Il Grande Calcio e molti altri successi, tra cui I Tre Tenori. A seguito dell'addio a Mediaset per il caso Englaro (il direttore editoriale del canale aveva mantenuto il regolare palinsesto, mandando in onda il Grande Fratello, nonostante TG5 e Matrix fossero pronti) il giornalista rassegna le dimissioni.
Il 2 luglio 2010 Enrico Mentana diventa il nuovo direttore di TG LA7, subentrando ad Antonello Piroso. Condurrà anche la trasmissione Bersaglio Mobile, e collabora con RDS nel commentare fatti di cronaca e ha una regolare rubrica su «Vanity Fair». Sposato dal 2002 con Michela Rocco di Torrepadula (con la quale si è però separato nel 2013), è stato il primo a realizzare uno special televisivo su Oriana Fallaci.
Suoi i libri Passionaccia (Rizzoli, 2009), in cui racconta, tra le altre cose, il suo addio a Mediaset a seguito della discussa vicenda televisiva sul caso Englaro; e La memoria rende liberi (Rizzoli, 2015), in cui il giornalista raccoglie la testimonianza di Liliana Segre, una delle ultime sopravvissute italiane all'Olocausto.
Liliana Segre
Liliana Segre è nata a Milano, di famiglia ebraica. La piccola è espulsa dalla scuola a soli otto anni, a seguito dell'intersificarsi delle leggi razziali in Italia. Nel 1943 la famiglia cerca di sfuggire in Svizzera, ma viene respinta dalle guardie di frontiera: il giorno dopo lei e il padre vengono arrestati in provincia di Varese. A soli 13 anni, Liliana Segre viene internata nel campo di concentramento di Auschwitz, dal quale verrà liberata nel 1945. Dei 776 bambini italiani di età inferiore ai 14 anni che furono deportati a Auschwitz, Liliana è tra i soli 25 sopravvissuti. Per molto tempo non ha voluto parlare della propria esperienza, quando, a metà degli anni '90, ha cominciato a girare per le scuole a raccontare quegli anni terribili. Le sono state conferite due lauree honoris causa (in Giurisprudenza e in Scienze Pedagogiche) e nel 2004 è stata insignita del titolo di Commendatore della Repubblica, su iniziativa di Carlo Azeglio Ciampi. Tra i libri in cui porta la sua importante testimonianza, ricordiamo Fino a quando la mia stella brillerà (Piemme 2015), La memoria rende liberi (scritto Con Enrico Mentana, Rizzoli 2015) e Scopritelo nel vostro cuore (Piemme 2018). Nel gennaio del 2018 viene nominata senatrice a vita, ecco un breve estratto del discorso in occasione della nomina: «Coltivare la Memoria è ancora oggi un vaccino prezioso contro l'indifferenza e ci aiuta, in un mondo così pieno di ingiustizie e di sofferenze, a ricordare che ciascuno di noi ha una coscienza e la può usare».