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“Ladro del sole”, decano della pittura di paesaggio in Sicilia, maestro indiscusso e poi lungamente dimenticato, Francesco Lojacono è oggi al centro di un rinnovato interesse critico. Dagli esordi nel solco di un vedutismo di retaggio ancora settecentesco all’elaborazione della lezione di Filippo e Nicola Palizzi e dei fermenti della Scuola di Resina a Napoli, fino alle importantissime occasioni di confronto a livello nazionale e internazionale, l’intera opera di Lojacono è qui ripercorsa da Davide Lacagnina sullo sfondo delle principali vicende dell’Italia post-unitaria. In un continuo andirivieni di scelte, di coraggiose fughe in avanti e di strategici rientri nella tradizione, le più libere indagini condotte con piglio da consumato pittore “dal vero” e le altrettanto notevoli doti come colorista e sensibile interprete del rapporto fra la natura e l’uomo, pongono l’artista fra le figure più interessanti del panorama dell’arte italiana della seconda metà del XIX secolo. Il suo catalogo così riletto, e qui arricchito da alcuni importanti inediti dell’attività giovanile e della maturità, appare esemplare di un percorso pienamente in sintonia, anche nella sua contraddittorietà, con gli svolgimenti della migliore tradizione ottocentesca della pittura di paesaggio in Italia.
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