Quel panettone nel ventre di Palermo

Quel panettone nel ventre di Palermo di Vincenzo Prestigiacomo

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ISBN: 978-88-7676-350-2
Edizione 2007, 180 PAGINE



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Descrizione
Quando, come e perché i Florio si trasferirono e si radicarono in Sicilia? Quanti orafi operavano a Palermo nel ‘500? Chi ha progettato il palazzo Rammacca in piazza del Garraffello? A queste e ad altre mille domande simili questo libro dà una risposta.

La storia millenaria di Palermo viene indagata con acume e rigoroso metodo storico dall’Autore che si basa su inoppugnabili documenti; e l’immagine di Palermo che Prestigiacomo ci restituisce diventa viva e di palpitante attualità, pur nella dolorosa consapevolezza del degrado. Un libro diverso dai tanti testi che hanno come soggetto Palermo in quanto città di mafia o "felicissima". Qui invece il lettore viene guidato nei meandri e nei segreti di una grande capitale attraverso le miriadi di storie di personaggi e di famiglie la cui memoria ci è tramandata da ogni singola pietra.

Autore

Vincenzo Prestigiacomo

Giornalista e storico, scrive per “La Sicilia” e “La Gazzetta dello Sport”. E’ tra i più profondi conoscitori del centro storico di Palermo ed ha pubblicato sul tema oltre duemila articoli sul quotidiano “La Sicilia”. Da ventidue anni cura mostre d’epoca per lo Sportfilmfestival di Palermo diretto da Vito Maggio. Tra le pubblicazioni più note di Prestigiacomo: “I Florio. Regnanti senza corona”; “Il Palermo. Una storia di 100 anni”(prefazione di Candido Cannavò); “Il “Palermo racconta. Storie, confessioni e leggende rosanero” (prefazione di Roberto Ciuni); “L’epoca pionieristica della Targa Florio”, edita dall’Azienda Autonoma Provinciale per l’Incremento Turistico; “Un mito. La Targa Florio”, “storia dell’automobilismo siciliano a fumetti”.
Da 16 anni è giurato del Premio Bancarella Sport di Pontremoli. Ha collaborato con RaiTrade (storia dello sport siciliano) e Trm (per trasmissioni culturali). Nel corso del 2006 ha ricevuto i seguenti attestati: “Premio Savoia” per il giornalismo, “Premio Accademia del Mediteranno” e “Premio Campofelice di Roccella”. Conferenziere molto attivo, recentemente alla Fondazione Banco di Sicilia ha parlato dei Florio e dell’atmosfera culturale a Palermo tra Ottocento e Novecento. Vanta una delle biblioteche private più attrezzate di Palermo, con oltre 10.000 volumi che vanno dal Cinquecento ai giorni nostri.

Altri libri dello stesso autore
Il principe irrequieto di Vincenzo Prestigiacomo
Vincenzo Prestigiacomo

Fedele biografia di Raimondo Lanza di Trabia, nipote illegittimo di Giulia Lanza di Trabia e di Ignazio e Franca Florio. Personaggio controverso e irriverente, circondato da un alone di mistero, ha vissuto al massimo i suoi appena 39 anni di vita.

L’autore ce ne dipinge un ritratto vivido attraverso le storie di chi l’ha conosciuto davvero, tanto che a fine lettura ci sembrerà di averlo davvero incontrato questo principe irrequieto.

Il libro contiene interviste a famosi personaggi scomparsi, tra i quali Gianni Agnelli ed Edda Ciano Mussolini, amici fedeli di Raimondo.

 

BARBERA € 17,10
BARBERA di Giuseppe bagnati
Giuseppe bagnati

Questo libro viene pubblicato in occasione del centenario della nascita di Renzo Barbera (19 aprile 1920) e del cinquantenario della presidenza del Palermo (4 maggio 1970)


Un avvincente racconto che parte dalle origini della famiglia Barbera, della nascita dell’azienda del latte, sullo sfondo di una Palermo che cambia.

C’è poi la vita di Barbera, raccontata in prima persona dallo stesso Renzo.

Quindi la storia delle dieci stagioni alla presidenza del Palermo: di ogni campionato ci sono le testimonianze dei protagonisti da Vanello a Chimenti, da Majo a Silipo.

Di ogni campionato anche curiosità, documenti d’epoca, storie, cifre, momenti particolari che vanno oltre la vicenda sportiva. Ci sono poi i racconti di personaggi che hanno attraversato la vita di Barbera come Ignazio Arcoleo e Silvio Palazzotto.


Un capitolo è dedicato alla Juventina, la squadra di cui Barbera negli anni Cinquanta è stato presidente con le testimonianze dei protagonisti di quel periodo.
C’è anche la storia della Polisportiva Palermo, che durante la presidenza Barbera, aveva dato vita alle squadre rosanero di atletica leggera, basket e pallavolo, anche questa raccontata da chi ha partecipato a quell’esperienza.

 

Quando è morto Renzo Barbera suo figlio Ferruccio ha chiesto a Giuseppe Bagnati e a Vincenzo Prestigiacomo di scrivere un libro sul padre. Bagnati, compagno di classe alle elementari di Ferruccio, aveva seguito da vicino per il Giornale di Sicilia i dieci anni della presidenza Barbera, non soltanto nei momenti più importanti (promozione in A del 1972 e le due finali di coppa Italia del 1974 e del 1979), ma anche intervistandolo più volte e raccontando altri episodi di quei dieci anni. A Prestigiacomo, suo amico di vecchia data, Barbera aveva affidato le sue memorie, raccontandogli, nel corso degli anni, la sua storia.

Due i momenti particolarmente toccanti di questi incontri: il primo è legato all’8 settembre 1986, il tragico giorno della radiazione del Palermo dai quadri federali del mondo del calcio. Quel pomeriggio Barbera ha cominciato a raccontare la sua vita. 

L’altro momento importante è quello del 15 maggio 2002. Con Prestigiacomo quel pomeriggio c’è Silvio Palazzotto, per dieci anni suo fedele segretario in viale del Fante. Renzo e Silvio sono seduti in un divano dandosi la mano per quasi tutto il lungo tempo dell’incontro. Renzo ha il volto scavato, divorato dalla malattia che l’ha colpito. Morirà quattro giorni dopo.

I Florio - Regnanti senza corona - edizione Pocket di Vincenzo Prestigiacomo
Vincenzo Prestigiacomo

“I Florio. Regnanti senza corona” è la storia appassionante e drammatica di quattro generazioni della famiglia che ha modificato il corso della storia della Sicilia.
L’autore ripropone una nuova e più accurata versione della storia dei Florio. Anni di ricerche negli archivi privati e nel mondo del collezionismo hanno portato alla luce una grande mole di fotografie e documenti inediti che smentiscono molte leggende legate alla famiglia originaria di Bagnara Calabra. Pagine che hanno consentito di creare un nuovo percorso sulla storia siciliana dei Florio a partire dal 1786, da quando a Napoli si incontrano il bagnaroto Paolo Florio e il palermitano Giovanni Custos.

I Florio € 26,60
I Florio di Vincenzo Prestigiacomo
Vincenzo Prestigiacomo
“I Florio. Regnanti senza corona” è la storia appassionante e drammatica di quattro generazioni della famiglia che ha modificato il corso della storia della Sicilia.
Il noto giornalista palermitano Vincenzo Prestigiacomo ripropone una nuova e più accurata versione della storia dei Florio. Anni di ricerche negli archivi privati e nel mondo del collezionismo hanno portato alla luce una grande mole di fotografie e documenti inediti che smentiscono molte leggende legate alla famiglia originaria di Bagnara Calabra. Pagine che hanno consentito di creare un nuovo percorso sulla storia siciliana dei Florio a partire dal 1786, da quando a Napoli si incontrano il bagnaroto Paolo Florio e il palermitano Giovanni Custos.
Il testo racconta della ricchezza e del dissesto, di nascite, malattie, lutti, vizi, sontuosi ricevimenti con re e regine, imperatori e imperatrici, zar e zarine tutte storie documentate e scrupolosamente verificate. C’è il mondo dell’alta finanza con i Rothschild, i Morgan, i Lipton. Insomma, tutto lo splendore e il declino della famiglia Florio, che raggiunge l’apice
della potenza con Vincenzo I e la consolida con Ignazio senior. Fino agli ultimi eredi, Ignazio junior e Vincenzo III, che fanno calare il sipario sulla drammatica storia dei Florio. Nel quadro della narrazione si descrive anche la vita e gli avvenimenti di una Palermo che non esiste più. In primo piano Donna Franca, toccata dal successo ma anche da tanto dolore.
È una delle “dame di Corte” più influenti d’Italia fino all’avvento del fascismo. Donna di forte temperamento, giustifica persino i tradimenti del marito. La scomparsa di tre figli in poco più di un anno conduce alla depressione di Donna Franca e al pessimismo schopenhaueriano di Ignazio: “Dio mi perdoni, comincio a dubitare della giustizia, di tutto”.
Il fratello minore, Vincenzo III, irrequieto sin dalla nascita, fu un pioniere della comunicazione e un vulcano di idee.
Ricco, colto, moderno. Qualità che fanno di questo gentleman un indimenticabile eroe del Novecento. Nel silenzio dell’Olivuzza, fra l’altro, il giovane Florio matura l’idea di allestire una grande competizione automobilistica tra festoni di ulivi e ginestre nelle tortuose strade delle Madonie. La chiama “Targa Florio”. Il 6 maggio 1906 le vetture scattano rombanti e fumanti. La corsa diventa subito una leggenda.
Il reportage storico della famiglia è completato e arricchito dalla figura discreta di Lucie Hanry, la seconda moglie di Vincenzo III. Donna affascinante dai modi gentili, amante dei salotti e delle buone maniere. Modella francese contesa da pittori famosi come Federico Beltràn Masses, Vincenzo la conosce nel 1912, in una libreria all’ombra della Tour Eiffel.
Lei è colta, brillante, sportiva. Tra i due è subito colpo di fulmine.
Il Cacciatore d'Arte di Vincenzo Prestigiacomo
Vincenzo Prestigiacomo

Questa volta il prolifico giornalista-scrittore Vincenzo Prestigiacomo ci fa conoscere le avventurose vicende dell’antiquario palermitano Mario De Ciccio. La vita di questo mercante si intreccia, nel primo Novecento, con la colpevole miopia della decandente aristocrazia siciliana e con l’ascesa di un’avida borghesia che sotterrerà il dominio degli ultimi Gattopardi. Infatti, l’aristocrazia chiede aiuto alle banche private, che aprono i loro forzieri ma sul lato destro della bilancia caricano interessi da capogiro, al punto da costringere i clienti a svendere le loro terre ad amministratori furbi e cinici che si ingrassano alle spalle dei padroni. De Ciccio, che conosce bene la nobiltà e i suoi vizi, parte per Parigi alla ricerca delle opere d’arte svendute per far fronte alle improduttive spese di sfarzose feste. Prestigiacomo segue le tracce di De Ciccio, dei suoi ritrovamenti di opere d’arte e dell’incredibile clientela che frequenta la sua bottega in corso Vittorio Emanuele a Palermo, da Wagner a Freud.
Una mattina del luglio 1907 il napoletano duca d’Angiò affida a De Ciccio una tela di Rembrandt da vendere. È ritratta la palermitana Giulia Gezio, o più verosimilmente Saskia Rembrandt? È un luglio rovente e per De Ciccio inizia la ricerca di un compratore della preziosa tela che si concluderà nella Russia zarista.



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