Letteratura - Poesia

Selezione di testi di varia: biografie, carteggi, gialli, classici, poesia, racconti, romanzi storici, romanzi, noir, storia della Sicilia, storia e tradizioni popolari.

copertina del libro La civiltà e la letteratura siciliana nel secolo XVI di Luigi Natoli SCONTO DEL 5%
Luigi Natoli fu scrittore fecondo e letterato scrupoloso. Nei suoi studi preferì sempre quelli legati alla Sicilia, che amò profondamente. Ogni suo romanzo ha alle spalle una solida ricerca storiografica che trasporta con semplicità il lettore nel secolo in cui è ambientata la narrazione.  Natoli ebbe un grande interesse per tutto quanto riguarda il XVI secolo in Sicilia, che studiò con straordinaria attenzione; senza di questo, romanzi come Squarcialupo, Il capitan Terrore, La dama tragica o leggende come La Baronessa di Carini o I Santapau non avrebbero mai avuto quel grande successo che solo la potente ambientazione storica, frutto delle ricerche dello scrittore, ha resi immortali.  In questo volume riportiamo alla luce tutti gli introvabili scritti di Luigi Natoli sulla letteratura, la storia e la civiltà del secolo XVI, a testimonianza della validità, non ancora superata, della sua ricerca a più di cent'anni dalle loro pubblicazioni.  Il volume comprende:  La civiltà siciliana nel secolo XVI (Palermo, Remo Sandron editore - 1895) Prosa e prosatori siciliani del secolo XVI (Palermo, Remo Sandron editore - 1904) La poesia siciliana del secolo XVI (Estratto da Musa Siciliana, Milano, Casa editrice Caddeo - 1922) Un poemetto siciliano del secolo XVI (Estratto dagli Atti della Reale Accademia di Scienze, Lettere ed Arti di Palermo serie III Vol. IX - Palermo 1910) Hortensio Scammacca e le sue tragedie - Studio (Tip. editr. Giannone e La Mantia, 1885 - Palermo) ...
€ 22,80 24,00
copertina del libro Ulissiade: le gesta di Ulisse nei versi di Fra SCONTO DEL 5%
Lessi Omero da ragazzo. Mi piaceva il suo mondo, raccontato con guerre e rivalità tra Dèi, come tra tifoserie avverse: le troiane e le achee. Amavo Ettore con Priamo e la sua stirpe. Famose le "Porte Scee" dove maturò il duello tra Ettore e Patroclo, e successivamente con Achille.  Ulisse era il mio eroe. Mi piaceva l'idea del "Cavallo di Troia" anche se a inganno per tanti dolori; i suoi viaggi per i mari ignoti e il piacere per l'avventura che lo rese conoscitore dell'inconoscibile... Sagace e capace di soluzioni rivelatesi, all'occorrenza, efficaci. Chiamarsi "Nessuno" fu difesa da Polifemo e soci, e spettacolare ai miei occhi la lotta col brutale Ciclope... E le vicende con Eolo e i Venti, le Sirene, Scilla e Cariddi, la terra dei Lotofagi, e il sacrilegio dei buoi sacri al Sole.. sono tipologie anticipatrici del tempo a venire per il pellegrino instancabile dell'assoluto. Ulisse, nella sua Itaca, impegnerà a fedeltà la sua Penelope, dopo venti anni, costretta alla prova senz'alibi. Telemaco fu figura funzionale, come Eumeo, Euriclea, l'aedo Femio, Medone e lo stesso Argo, il cane della fedeltà.  Gigante è solo l'eroe, mai stanco di viaggiare perchè mai stanco di conoscere. Senza fine.  Illustrazioni di Isabella Ceravolo  ...
€ 11,40 12,00
copertina del libro Odiavo le poesie…oggi le curo di Salvatore Fausto Maria Terranova SCONTO DEL 5%
Questa nuova silloge poetica di Salvatore Terranova ha un titolo che si pone in una continuità oppositiva con il titolo della raccolta precedente, quasi a formare un breve periodo ossimorico, attraverso il quale il medico poeta mette in evidenza il processo di maturazione interiore che progressivamente lo ha indotto ad abbandonare la negatività e a trovare proprio nella poesia il farmaco più adatto a curare sia il corpo che l’anima. La poesia dunque diventa strumento salvifico che, attraverso la comunicazione, sublima le emozioni e i sentimenti, curando infine tutto il male, sia quello fisico e sia quello interiore. Dunque quella repulsione che egli sentiva nei confronti della letteratura, quando ragazzino, i metodi didattici dell’epoca lo costringevano all’apprendimento mnemonico di lunghe poesie, piuttosto che giocare fuori al sole e all’aria aperta con i suoi coetanei, viene dimenticata e sostituita dalla sacralità della poesia quale dea salvifica che libera l’anima, cura il corpo, ed è compagna ed amica fedele a cui raccontare, parlare, affidare se stesso, nella totalità del suo essere, accorgendosi che essa sublima le passioni, lenisce le sofferenze, gratifica l’anima, insomma finisce per possedere la stessa funzione della musica, l’altra grande arte amata dall’autore. ...
€ 7,60 8,00
copertina del libro Giorni di Festa di Emanuele Lanzetta SCONTO DEL 5%
Giorni di festa sono quelli dei ricami floreali, del servizio buono, del salotto della nonna; dei vapori di una cucina avvolta in una nube di aromi, odori, sapori dove il dio Vulcano fonde i suoi metalli; sono i giorni delle luminarie, della passeggiata sul corso al crepuscolo, dei vestiti della domenica.  Giorni di festa sono i ricordi di un passato che ritorna trasfigurato dal tempo, i ricordi che cercano pietosamente ospitalità nel presente, che bussano alla nostra porta ora laceri, feriti, sanguinanti, ora nitidi, vigorosi, possenti.   E sono proprio i ricordi del passato che Emanuele Lanzetta vuole evocare nella sua terza raccolta “Giorni di festa”, i ricordi di un amore consumato e concluso o ancora inappagato; di notti che risuonano di lacrime e di risa, che odorano di desiderio e di pudore; di una donna che è porto di quiete ma anche ramo senza foglie, una donna che atterra e suscita, che affanna e che consola;  i ricordi di luoghi dell’anima  che quell’anima l’hanno intrappolata; i ricordi di amici che si fanno nostalgia, di fanciulli che si fanno rimpianto. ...
€ 9,50 10,00
copertina del libro Ncuntraiu lu mari di Maria Nivea Zagarella SCONTO DEL 5%
Come nelle precedenti raccolte, in questa Ncuntràiu lu mari, arricchita dalle suggestive immagini di Rossella Granata, lo sguardo di Maria Nivea Zagarella penetra negli angoli più intimi della vita quotidiana di ieri e di oggi, ma rielabora anche gli eventi più traumatici del nostro tempo: le guerre, gli esodi e le apocalittiche migrazioni. Uno sguardo reso lucente da una robusta passione civile, intellettuale, morale, che in taluni casi induce l’Autrice a fi ssare la data nella quale i versi sono scaturiti dal profondo di una coscienza turbata da fatti sconvolgenti. Una disseminazione di pulsioni lirico-emozionali che, per quanto pos-sano emergere dai più lontani luoghi della Terra, stanno interamente dentro una “sicilianità” che ancora una volta non è perimetro chiuso, ma spazio culturale aperto nel quale le dimensioni spaziale e tempo-rale si riempiono delle digressioni più seducenti, attuate non soltanto – come abbiamo osservato – con occhio dolente, ma anche vivido di accattivante gaiezza: Scinnìu l’acqua d’o celu… Chi duci piuliata, risatedda scurdata! versi scritti nel gennaio dello scorso anno, metafora della pioggia sulla terra riarsa, che prelude all’altra grande connotazione della poesia di Maria Nivea Zagarella: il sentimento dei luoghi, che è il sentimento della storia di quei luoghi, un sentimento che attraversa il tempo e le generazioni, e che può essere il sentimento dello spazio pieno, tattile, sonoro, o dello spazio vuoto, che è poi tutto interno a noi. ...
€ 9,50 10,00
copertina del libro Vagabunnu di la notti di Ermanno Mirabello SCONTO DEL 5%
Una mistica, fluida, concreta, semplice, sapienziale e vera quoti-dianità, permea la poetica di Ermanno Mirabello. I temi che tratta sono universali e sono fatti di attimi, lampi, guizzi di un male del vivere, conscio della sua esperienza di uomo e di poeta, che elar-gisce come dono d’amore, verso questa arte ed ai suoi estimatori, quasi come una confessione. La poesia è confessione e oserei dire preghiera. La medesima preghiera e confessione che poi è la verve ri-trovata e mai smarrita di Ermanno Mirabello “poeta”. ...
€ 11,40 12,00
copertina del libro Pueti comu a mia - poeti come me di Giuseppe Schiera SCONTO DEL 5%
Chi era Giuseppe Schiera? Sostanzialmente uno sbandato, un vagabondo, uno stravagante che visse nella Palermo della prima metà del secolo, un uomo quasi incolto, un illetterato figlio del popolo, che di fame visse e con essa convisse, “senza arte né parte” si potrebbe dire, ma egli invece un’arte professò, ed era quella di improvvisare rime. Soltanto in pochissimi tuttavia hanno potuto raccontare, nei tratti essenziali, la sua vita. Ben presto la sua figura magra e allampanata divenne popolare a Palermo, soprattutto quando le sue filastrocche satireggiavano contro la fame e la miseria che lo attanagliavano, contro il regime fascista e i suoi boriosi gerarchi, contro la guerra. In questo libro, attingendo alle fonti scritte disponibili, alle fonti orali e della memoria, viene presentata un’ampia scelta di testi di Giuseppe Schiera non solo per farli conoscere e riconoscere, non anche per dare un contributo alla restituzione di questo cantore popolare e irriverente alla memoria storica di Palermo. ...
€ 5,70 6,00
copertina del libro Quando la notte baciava il giorno di Beppe Galasso SCONTO DEL 5%
Beppe Galasso, medico e poeta, nasce a Palermo nel novembre del 1955, cresciuto sotto la guida di Cesare Sermenghi, poeta, archeologo, scultore e pittore, buon amico di Sciascia e Guttuso, che lo educa allo studio dei poeti contemporanei. Consegue la maturità al liceo classico Meli ai tempi del professore Cannata, guida di giovani promesse, fra cui Gianni Riotta e ne subisce il fascino rivoluzionario. Dal ’74 all’81 completa gli studi di medicina specializzandosi in nutrizione e diventando esperto in omeopatia e agopuntura... Quandi si trasferisce a Bergamo e Milano, dove tutt’ora vive e lavora. Dopo un intimo travaglio, approda, spronato da Anna, figlia di Cesare, alla sua prima silloge poetica, raccogliendo frammenti ed esperienze personali, maturate nella sua vasta esperienza di medico e studioso dell’animo umano. ...
€ 9,50 10,00
copertina del libro È luntana la sira di Tania Fonte SCONTO DEL 5%
Una intensa ed emozionata poetica della memoria che caratterizza la silloge "È luntana la sira" di Tania Fonte trova nella verità del dialetto siciliano il veicolo espressivo e comunicativo più autentico. La raccolta rivela, sotto il profilo letterario, il proprio maggior pregio nella qualità alta del dettato linguistico, riuscendo a conferire a ogni lirica un pathos di nostalgie e di speranze.  ...
€ 9,50 10,00
copertina del libro Amaritudine di Letizia Gariglio
SCONTO DEL 5%
Amaritudine è un termine, già utilizzato nel 1977 dall'autore Carlo Bagni, che indica Amarezza, rancore o cruccio persistente... il termine perfetto per questa raccolta di poesie della Gariglio «Può la parola poetica trasformare un amore, uno dei tanti e infiniti, in un amore unico? Può la Poesia lenire le ferite con il canto? Ed aprire la solitudine ad una avventura ardua ed esaltante alla scoperta del sé, sorridere degli idoli da noi creati, e donarci infine la primordiale armonia con il tutto? Si diceva un tempo che la voce umana può levarsi fino ai seggi di antichi dèi a testimonianza delle nostre passioni: partecipi, essi immortali e noi eterni viandanti, che vibriamo dello stesso fuoco eterno. Può un libro raccontare tutto questo?» (Domenico Diafèria)   ...
€ 9,50 10,00
copertina del libro La vita e l SCONTO DEL 5%
Vincitore del 40° premio internazionale di poesia città di Marineo. "Giunto alla sua quarantesima edizione il Premio Internazionale di poesia "Città di Marineo" ha voluto ulteriormente approfondire e verificare l’efficacia della sua formula per dare maggiore pregnanza alla lingua siciliana, quale fulcro insostituibile della nostra identità. Nella fattispecie abbiamo voluto creare per l’inedito in dialetto, una sezione che ponesse in evidenza non la singola lirica, bensì un’opera compiuta di trenta poesie, con diritto alla pubblicazione da parte di una nota casa editrice, quale nel nostro caso la Nuova Ipsa di Palermo, che potesse diffondere meglio il messaggio di un poeta o di una poetessa di valore. In questo modo siamo riusciti ad ottenere una nutrita partecipazione di molti autori dialettali che certamente hanno voglia di affermarsi nel panorama culturale nazionale..."  ...
€ 9,50 10,00
copertina del libro La corona di latta di Giacomo Giardina SCONTO DEL 5%
Dalla prefazione: “ ...L’innocenza cui Giardina ha aspirato, e che ascrive alla ragazzaglia, è, in fondo quella virtù che noi gli riconosciamo e che abbiamo già ritrovato -come perenne tensione- nell’atto di “fede e d’ingenuità” (così come veniva definita questa tensione da Fausto Pirandello) o in quella esistenza, volta all’ideale della fanciullezza, riscontrabile intatta nella poetica fluviale di un Palazzeschi. Nel cosmo di Giardina ogni cosa si popola di liberi cittadini, di bimbi, di poeti scorribandieri, animate boscaglie, donne in amore dall’olezzo penetrante e modesto del “ Paglieri “, di luminose giornate, tormentate soltanto dalla minaccia oscura della distruzione meccanica, pronta a imbavagliare tutto nel tentativo di una ossessiva cristallizazione, senza alcuna possibilità di riscatto. I ragazzi seguono, stupefatti, il poeta ambulante per le strade di Bagheria, di Godrano, di Villafrati, accomunati da un inno burlesco e ingenuo. Si accende, allora, il grido improvviso che s’innalza sul corpo piatto di Rocca Busambra fino alle brughiere, ai pascoli, ai tetti grigiastri..” ...
€ 5,89 6,20
copertina del libro Sicilia Spagna di Gonzalo Álvarez Garcia SCONTO DEL 5%
dalla prefazione di Aldo gerbino: Esiste una profonda innervazione storica tra Sicilia e Spagna. Un travaso di culture (al di là dell’egemonia tra “culture”, cosa non da poc) le quali, nella terra dove il mito s’incarna, assumono particolari connotati. Un molecolare assorbimento in forma di gesti, emblemi, tragiche efferatezze, fasti, oscure tensioni; un ispanismo (che coniugato alla tregicità greca) viene trascinato fino alle estreme conseguenze. E chi, meglio di Gonzalo Alvarez Garcia, poteva cogliere tutto questo, grazie alla sua fisiologica dicotomia che lo segna parimenti uomo di Spagna e di Sicilia? Affascinanti pagine quelle in cui il territorio viene sospinto da un’onda spirituale; l’Andalusia, dove l’ozio è cultura, terra dell’arte e della pacatezza: la Galizia, segno profondo della morte e cifra della saudade: “desiderio del futuro” misto alla “nostalgia del passato”. E tra le linee morbide del siciliano Emilio Greco, prende consistenza, tra le pagine di questi saggi, l’impronta energica di José Ortega Y Gasset col suo Tema de nuestro tiempo, che innerva pensiero e storia. Tra questi motivi, immancabile la morte. Una educazione - scrive Ortega nel 1937 ricordando la scomparsa di Miguel De Unamuno - che può sostanziarsi in questo grande scrittore la cui “ vita, tutta la sua filosofia sono state, come quella di Spinoza, una meditatio mortis “. Da questa meditazione il lungo e accorato racconto per saggi di Gonzalo Alvarez Garcia rinnova il suono profondo della Spagna; canto patetico e notturno dove si imbrigliano la vita e la morte, la sofferta malinconia dell’esistenza. Quell’amore che per Gonzalo è la Sicilia, mentre la Spagna par condensarsi nella piega nascosta della morte che porta con sé, da sempre come l’anima musicale di un “Cante Jondo ”. ...
€ 9,03 9,50
copertina del libro Il compositore di laudi di Gigi Mancuso SCONTO DEL 5%
(dalla prefazione di Michele Perriera): La visione di Cechov è coscienza vissuta della precarietà del mondo. Ogni artista si nutre di questa percezione, ma Cechov ne rappresenta più di ogni altro la suprema, laica umiltà. Questa coscienza è in lui eticità dello scrivere, autentica carità verso l’enigma del reale. Il linguaggio cechoviano osserva dunque la quotidianità della sconfitta come rivelazione della più profonda responsabilità esistenziale; e questa verità non cela, anzi lascia meglio vedere la passione di vivere. Tutto sembra allora compiersi in un attenuarsi della luce: ma la desolazione rende più visibili le ombre inconsolate delle nostre mancanze. Nel “ Compositore di laudi “ Gigi Mancuso contempla con amore queste ombre cechoviane, se ne lascia incantare e inondare. In un certo senso egli le adora: come sacre e auguranti reliquie di una verità non illusoria. L’interruzione dello slancio di vita si nasconde per Cechov, in ogni fremito dell’energia. Questa è la verità che stringe il cuore: che la frattura dell’essere sia il fondamento stesso dell’essere. La “fragilità umana” è osservata però da Cechov con la forza di una malinconica accettazione del mondo, con quella “deferenza al non senso della morte” di cui parla Levinas. è una deferenza che non spiega il senso del dolore, ma rende osservabile e perciò visibile il suo enigma. “Prima caratteristica dell’Essere è l’essere in questione”, scrive ancora Levinas: l’essere cioè sempre “contestato”, interrotto, irrisolto. Di questa inconsolabile esperienza psicologica - con la quale Cechov anticipa lo spirito della nostra epoca - lo scrittore russo rappresenta, con sovrano rilievo, il Sapere quotidiano. Questo Sapere Gigi Mancuso coltiva e raccoglie come un fiore della scrittura e della vita. E compie il commosso gesto con la naturalezza e l’infatuazione di un trasporto ideale. Conoscere Cechovianamente è dunque scoprire, osservare e accettare il fondamento instabile della vita, sentirsi fratelli della sua complessità, delle sue caduche intensità, delle sue inconsolabili pene. Ma questo conoscere - suggerisce Mancuso - è anche un adorare, un laudare il viatico dell’esistenza. Gli “appunti” di Gigi Mancuso sono dunque “laudi” - a loro volta - dell’amato “Compositore”. Ma rappresentano anche qualcosa di più della profonda e lucida testimonianza. Cercano - a partire dal vecchio Maestro - un attuale itinerario di vita e di scrittura che, rinunciando alle luccicanti lusinghe della nostra epoca, si allontani non solo da ogni perentorio ideologismo ma anche dalle più diffuse modalità della cultura postmoderna. ...
€ 5,89 6,20
copertina del libro L SCONTO DEL 5%
Qualcosa di ancestrale, di amniotico, di magmatico e lucido insieme, insiste, con perentoria fierezza, in questi versi di Giovanni Occhipinti, elaborati alla fine degli anni Ottanta e raccolti sotto il titolo L’ac­qua e il sogno. Non a caso l’innervazione che si offre, quasi dolente, sul versante delle stazioni poe­tiche, dislocata nella interfaccia dei singoli versi, in bilico su di uno sprofondamento d’abisso, o protèsa (quasi) in una sorta di desiderio navigatorio nel cyberspazio disposto tra remotissime virtuali galassie, o volta alla ricerca di un platonico iperuranio, o an­cora diretta per biologica appartenenza alle raggela­te certezze del mito, appare qui risolta in forma di un reticolo ombroso costellato di incertezze, dubbi, di addensati frammenti della memoria. Occhipinti investe tutto nel suo ipermetro cauto e coinvolgen­te; quale corporeità gorgonica egli dispone il nutri­mento al turbine dell’anima; e in questo turbine tut­to vi trova alloggiamento, la funzione primigenia: dalle elitre degli insetti, alle pigmentazioni metafisi­che imposte dal diorama della pittura, ai suoni, coinvolgendo, in una sorta di espressionismo verba­le, la condizione più intima dei rapporti umani. Così: amore, sesso, dialogo estraniante, volti fami­liari, affetti, sentimenti, trovano la loro giustificazio­ne nell’autunno dell’esistenza (tempo privilegiato dei resoconti), in quella piega debole arricchita da­gli occhi di figli, nipoti, e nei quali il poeta riflette il suo scoramento, soprattutto per ritrovarne la subli­me ragione del suo esserci lungo "l’asse che condu­ce a dio". Dalla graduale perdita delle capacità d’opposizione al frastuono della quotidianità, affiora, quale flebile suono umano, quell’incerto "mi spau­ra", che punteggia - e rasserena - il ritmo incalzante del racconto poetico. In tale dispersione emotiva resta comunque a galleggiare, sulle acque laminanti, la fronda esile di un’incomparabile, diafana, pena. ...
€ 7,60 8,00
copertina del libro Poesie Scelte di Alfred de Vigny SCONTO DEL 5%
Ecco la Poesia, colei che da sola illumina i fiacchi movi­menti della Ragione; poesia, "Diamant sans rival", perenne­mente incastonato sulla casa del mondo dal suo fervido ’Pastore’. Eppure, per il romantico Alfred de Vigny (1797-1863), qui limpidamente tradotto da Gina D’Angelo Ma­tassa, si attesta la luce della passione e il pigmento strug­gente del sentimento terrestre e celeste, per riversarsi in un pessimismo capace, però, di riconoscere la sua essenza pri­maria nella materia stessa dell’universo, nella valenza socia­le e religiosa, nella incommensurabile grandezza di Dio, nella percepita vastità del cosmo: manifesto "spazio del corpo della terra". E alla grandezza impervia dell’animò ecco annodarsi, in questo fluviale incedere di versi, il ’sen­so della decorazione’, non quello fine a se stesso, ma quello impregnato (e quindi motore) di un protosimbolismo agile e profondo. Così (come in Wanda: una storia russa, poemetto del 1847) gli anelli, le perle, i sigilli, i diamanti, i ce­sellati bracciali, i sacri talismani, conducono tra i "ghiacci eterni", stravolgendo il ’dolore’ nel ’colore’ intenso della perenne azzurrità della storia. Allora i paesaggi umani, da "Mosé" all’adultera dal letto "cosparso di aloe e mirra", anelano, come tutto in Vigny — poeta di Loches, indimenti­cato autore delle Destìnéès, dei "Poemi antichi e moder­ni", scrittore drammatico — alla ricerca costante di una to­tale purità dello spirito. Di certo rifulge (oggi ancor più visibile) il succo aereo della vita con le sue luci abbaglianti, i lutti impenetrabili, le apocalittiche visioni che più tardi ritroveremo, ma con un intento e spessore diversi, in alcuni ’poemoni’ di Mario Rapisardi. Infine scorgiamo le sue rac­colte e dignitosissime lacrime stellare su ogni improvviso apparire d’abisso, forma non negletta di conoscenza, cui molto deposito è devoluto alla poesia e ai suoi ’profeti’. Aldo Gerbino ...
€ 9,98 10,50
copertina del libro Io sono Caino di Davide Marchetta SCONTO DEL 5%
Dimensione sacrale ed esterrefatta potremmo definire il per­corso poematico sostenuto da Davide Marchetta, e sotteso, fino allo spasmo, nei ventisei ’movimenti’ di questo "Io sono Caino". Una posizione emblematica e tragica, nel momento in cui anche la società contemporanea appare attraversata dal drammatico dibattito sulla pena di morte (ne è testimo­nianza, sul versante della poesia, il recente impegno a più voci di "Baci ardenti di vita"). E Caino, consapevolezza vigile del suo essere uomo "maledetto", quanto ’riflesso’ della col­pa collettiva, si va inscrivendo, come in un inesorabile tun­nel, nel limite e nel cardine del tempo.•!! tempo della morte è (qui spesso viene ribadito): bruciare "la morte del tempo nel tempo". Caino, il nome che spetta, forse, un po’ a tutti noi, responsabili (se non altro per contiguità biologica), in misura diversa, dei delitti stessi del mondo, della morte im­punita degli innocenti, del dialogo afono nei confronti di quanti chiedono giustizia, s’impone in questa sede come metafora dell’ammonitrice presenza etica. Tale poesia, agil­mente mossa su un piano così irto di pericoli, è, comunque, capace di sfuggire al marchio della retorica, e, per certi aspetti, si affida, non all’aulicità che il congegno poematico con frequenza assume (segno della sua cifra creativa), ma al metallo ordinato della prosa, in un sostentamento loico, meno cantabile, capace di restituire suffragi maggiori alla dignità del ’grido’. Questa poesia, che viva o avverta le "aure fangose dell’incubo", diadema della sua stessa esistenza, non può non trasmettere la passionale esigenza d’interveni­re sul dialogo interumano dove il disegno della morte e della violenza assegna con ossessiva incidenza alla fragilità di questo spazio postmoderno. Tutto sembra avvenire, per Mar­chetta, "tra la veglia e il sonno", ma sostenuto da una lucidità estrema dei fatti spinosi dell’esistenza, del racconto del do­lore che non è meno sostanza del dolore stesso. D’improvviso, poi, s’erge la dispersione cui vanno destinate le anime, i sentimenti, lo sgomento per la perduta dimensione dell’inte­rezza umana, appena straziata sull’orizzonte dei "ritorni mo­renti"....
€ 5,70 6,00
copertina del libro Le stagioni del ramarro di Angelo Giambartino SCONTO DEL 5%
Un rèfolo leggero s’infiltra tra i tessuti stagionali, così, in un ritmo circadiale, gira impietoso, avvoltola il crespo frinire del giorno, imbriglia la notte, sostiene le affocate estati e i grigi piovosi degli inverni di Sicilia. Ecco, allora, un turbinio zoologico, una flora infittita di sterpi, infio­rescenze, licheni, pozze d’acqua ove galleggiano frantumi di muschi, attraversate da rettili acquatici, da sospiri di anellidi infittiti tra i fondali pietrosi, da cortecce d’alberi, da insistenti registri entomologici. Tutto questo vibra tra i versetti poematici scanditi in queste «stagioni del ramar­ro» di Angelo Giambartino, così come avvenne per «II periplo del tempo» (1993) e poi per le «Geometria del sonno» (1997), quasi in una continuità ideale e materia­le, ove corpi, gesti, frantumi d’ore si accalcano fra vibran­ti pagine della memoria, immersi, avrebbe detto Lucio Piccolo, nel ’sortilegio’ della natura, del suo soffio aperto alla sensualità, al corteo degli anni dettato dall’inganno del tempo. S’accende, non peregrino, un gusto antropo­logico dal sapore antico, dal sordo rumore degli anni trascorsi, nei quali "i vecchi canterani" prendono vita dal­le "stanze profumate di cotogna". Ed è questo profumo che tutto pervade: camere in ombra, giorni della doglianza, fanciullezza svanita e riproposta in una vivida surrealtà, quasi a specchiarsi in "cavalli di zucchero", occhi di ramarro, fluttuare bizzarro di lepidot­teri. Infine: alberi, fruscii d’erbe, il cuore di un ragazzo tra passi silenti d’un capraio, odore aspro di cacciagione, sangue rappreso di una mora. Aldo Gerbino ...
€ 7,60 8,00