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Chi ha tanti soldi è sempre in movimento, da un punto all’altro della terra, in cerca di qualche cosa. A volte di un’opera d’arte, della quale vuole l’esclusiva, anche se la chiude in una cassaforte e la guarda di tanto in tanto. Il ricco se ne frega se priva il resto del mondo del piacere di poterla contemplare, sia pure per un istante. Figuriamoci quando si tratta di qualcosa che non è in commercio. Il ricco sa come fare per procurarsela, conosce i canali, sa a chi rivolgersi e non bada a spese. Ancora una volta Angelo Vecchio in questo giallo scandaglia le più basse perversioni umane nascoste dietro il perbenismo.
Angelo Vecchio è un giornalista professionista. Negli anni Settanta del secolo scorso inizia l’attività di cronista di “nera”e si laurea in Scienze Politiche nell’università di Palermo. Lavora per quotidiani siciliani, nazionali e agenzie di stampa: Dal suo esordio nel glorioso giornale “L’ORA” ai reportage per “Il Giorno”, passando per il “Giornale Di Sicilia”, “Diario” e “Telecolor”. E’ autore di saggi (soprattutto sul tema della mafia), romanzi, racconti e opere teatrali. Con la casa editrice Mohicani Edizioni ha pubblicato “Il capestro”, “Mafia: una storia per immagini” (con disegni di Mazzerbo) e “I segreti di famiglia”. Altri saggi riguardano le biografie di eroi antimafia, la storia della mafia, l’ascesa dei corleonesi, le biografie di storici pentiti come Calderone o di boss come Liggio e Riina. Di diverso genere il volume su Padre Pio. Per il teatro, invece, si è occupato della storia della cantante folk Rosa Balistreri, ma anche dei misteri dell’uccisione di Giuliano e dell’avvelenamento di Pisciotta nel carcere dell’Ucciardone.
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