Manuale di Terapia Vegetale di Ivo e Valentina Bianchi
Ivo e Valentina Bianchi

Manuale di Terapia Vegetale

L’uso scientifico ed efficace delle Piante in ogni loro forma, dal cibo al fitofarmaco
ISBN: Terap_veget_bianchi
Edizione 2012, 485 PAGINE



€ 48,00   


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Descrizione
 Questo testo si inserisce nella collana dedicata alla Medicina Integrativa, che a ragione può essere considerata la rivisitazione e la rivalutazione delle conoscenze tradizionali in chiave rigorosa e scientifica. Il volume segue quello sugli Aminoacidi e precede un’analoga trattazione che riguarderà Elementi Minerali, Vitamine ed Integratori Biochimici. In realtà una gran parte dei farmaci oggi in uso sono di derivazione vegetale e non dovrebbe quindi stupire il fatto di parlare con convinzione del loro ruolo chiave, anche se complementare, nella terapia di patologie anche molto complesse. Il fatto è che oggi la consuetudine è quella di parlare della molecola chimica, non tanto della pianta da cui questa è stata ricavata. L’enfasi posta sulla molecola e non sul fitofarmaco ha molteplici ragioni, talora pretestuose. Indubbiamente il somministrare la singola molecola porta il terapeuta ad avvertire un senso di maggior sicurezza.
È scientifico infatti che lo specifico enzima verrà selettivamente bloccato o che una determinata reazione biochimica subirà un stimolo.
Il dosaggio è teoricamente più accurato. In realtà nel momento in cui si somministra una pianta con l’intento di agire su un problema clinico-biochimico ben definito, si attua una terapia molto più ad ampio raggio e ci si espone molto meno a quei rischi iatrogeni legati al blocco puntiforme di reazioni biochimiche chiave. Come si può ben vedere dal testo, ogni pianta è una vera e propria farmacia complessa. L’azione del fitocomplesso ad essa correlato è solitamente ben chiara. Ogni famiglia di piante è specializzata nel produrre alcune specifiche sostanze, per la sopravvivenza e difesa della specie che prospera in un certo habitat e ad una certa temperatura. Nell’ambito poi della famiglia, ogni specie produce sostanze, analoghe, ma ancora più mirate nella loro azione. Il fitofarmaco proprio per questa sua azione più a ventaglio raramente determina effetti collaterali gravi. Il problema del fitofarmaco è che nella maggior parte dei casi non è brevettabile, è brevetto della Natura, che lo mette a disposizione di tutti coloro che vogliano osservare con occhio attento il mondo perfetto ed equilibrato che ci circonda. Nel corso della mia lunga carriera di medico di medicina naturale non ho mai visto gravi danni dovuti alla somministrazione di fitofarmaci anche molto potenti (es. Vischio, Colchico, Palma Nana, Discorrea villosa....) qualora si rispettino le indicazioni e le dosi. Viceversa gli effetti collaterali delle molecole derivate da questi farmaci, dal Taxolo alle antiaromatasi e ai vari chemioterapici, sono sotto gli occhi di tutti. La fitoterapia ha fatto oggi passi da gigante, non si parla più di piante carminative o rubefacenti ma di fitofarmaci che possiedono caratteristici effetti a livello linfocitario, epatico, mentale. Una fitoterapia moderna, parte integrante della Medicina Integrativa più avanzata, richiede un impegno straordinario da parte del terapeuta, che sarà però ripagato da risultati spesso insperati. Per questo si deve tener conto di tre elementi basilari:

- Conoscenza profonda del fitofarmaco,del suo uso tradizionale, ma anche dei suoi effetti in vitro e del suo impatto sulla reattività immunologica.

- Conoscenza profonda delle patologie che ci si accinge a trattare per poter scegliere dosi, associazioni e tempi della terapia.

- Conoscenza profonda del paziente, che potrà essere un candidato più o meno valido per questo tipo di approccio, in relazione ad età, situazione immunitaria e psicologica.

Questo testo vuole andare incontro a tutte queste esigenze ed essere utile sia per gli operatori della salute che per coloro che vogliano semplicemente conoscere la Natura ed usare, per curare se stessi, le armi che questo meraviglioso laboratorio ha creato nell’arco di migliaia di anni.
In questo primo volume parleremo proprio delle piante primordiali, delle più primitive, che sono anche però quelle che agiscono sulle strutture più basilari, profonde e celate del nostro organismo. Abbiamo steso con passione questo libro, siamo certi che la stessa passione animerà il lettore.

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