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Grazie a Giacomo Serpotta, l’oratorio palermitano diventa protagonista nella grande storia dell’arte europea. Gli stucchi di questo artista soave ed elegante – gioiosi putti, ornati fantasiosi, eleganti allegorie e rilievi prospettici – sembrano arrampicarsi sulle pareti sopra, sotto e tra le finestre, e sono profusi in quella d’ingresso, creando per chi guarda uno spettacolo drammatico e intimo, vicino e lontano, reale e fantastico, come fosse un sogno. Pierfrancesco Palazzotto, in questo volume, racconta mirabilmente – e con una dovizia di particolari nuovi e interessanti – la storia delle compagnie palermitane, chiarisce le differenze fra le categorie delle associazioni religiose dei laici del tempo (confraternite, compagnie e congregazioni) e spiega con professionalità la precisa tipologia architettonica dell’oratorio in sé. Inoltre l’opera è arricchita da preziosi tasselli alla nostra conoscenza degli artefici che, per oltre due secoli, hanno lavorato agli interni di queste magnifiche aule.
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