Alexandre Dumas

Scrittore e drammaturgo francese.
Riconosciuto maestro del romanzo storico e del teatro romantico, fu uno dei più prolifici e popolari scrittori francesi del diciannovesimo secolo.
Figlio di Thomas-Alexandre Davy de La Pailleterie, soldato semplice figlio di un marchese, e di una schiava nera di Santo Domingo, Marie Cessette Dumas, dalla quale eredita il cognome.
Alcuni anni dopo la morte del padre, nel 1823 il giovane Alexandre fu inviato a Parigi per intraprendere gli studi di legge.
Nella capitale riuscì a ottenere, grazie alla sua buona calligrafia, diversi incarichi presso il Duca d'Orléans, il futuro re Luigi Filippo.

Ebbe un figlio da una vicina di pianerottolo. Il figlio, anch'egli chiamato Alexandre Dumas, seguì le orme paterne e fu anch'egli scrittore di fama.

Dumas padre è famoso soprattutto per Il conte di Montecristo e per la trilogia dei moschettieri formata da I tre moschettieri, da Vent'anni dopo e da Il visconte di Bragelonne.

Con l'arrivo del successo, Dumas iniziò a condurre una vita al di sopra delle proprie possibilità economiche. Nel 1844, a seguito dell'acquisto di un terreno nei pressi di Parigi, a Port-Marly, fece costruire il "Castello di Montecristo", un edificio frutto di una miscellanea di diversi stili, dal rinascimento, al gotico, al barocco. Nel 1847 inaugurò un proprio teatro, il "Théâtre-Historique" (Teatro Storico), dove vengivano rappresentate le opere dei maggiori autori del passato, da Shakespeare a Goethe, da Calderon de la Barca a Schiller.
Dopo solo tre anni di attività però il teatro fallì.
Rovinato dai debiti Dumas mise all'asta il suo castello e nel 1851, cercato da più di 150 creditori, dovette riparare in Belgio.
Nel 1854, risolti i suoi problemi finanziari, tornò infine a Parigi.
Le sue ceneri furono trasferite al Panthéon di Parigi il 30 novembre 2002.

copertina del libro Il conte di Mazara di Alexandre Dumas SCONTO DEL 5%

Sullo sfondo di una Sicilia appena annessa al Regno d'Italia a seguito della missione garibaldina, il romanzo ripercorre le rocambolesche circostanze che hanno condotto il visconte Alphonse de Quinzac a Palermo: il suo incontro con il conte di Mazara - gentiluomo buono e generoso -, l'amicizia che nasce tra i due e le avventure affrontate insieme. Ogni episodio rievocato, sarà presto chiaro al lettore, è condizionato dalla superstizione del popolo palermitano che attribuisce al conte lo status infamante di jettatore: sventure e disgrazie si susseguono e sembrano confermare le maldicenze della gente. E dalle sciagure del conte trarrà giovamento, suo malgrado, il visconte francese. Pubblicato a puntate sul giornale "Le Mousquetaire" nel 1866, "Il conte di Mazara" è uscito in volume in Francia nel 2019 ed è qui proposto per la prima volta ai lettori italiani nella traduzione di Viviana Carpifave. In apertura una nota critica di Salvatore Ferlita; chiude il libro la mappa "In carrozza per Palermo con Dumas".

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copertina del libro Pasquale Bruno: romanzo storico siciliano di Alexandre Dumas SCONTO DEL 5%

"Quando ancora la città di Palermo conservava la sua cinta muraria, sulla porta di San Giorgio biancheggiavano dentro una gabbia alcuni teschi di banditi esposti per terrore della gente. E c’era una differenza fra banditi e scorridori: questi erano ladroni, quelli erano fuori bando per qualche vendetta ed erano d'ordinario generosi e cavallereschi. La condizione di perseguitati dalla giustizia li faceva malfattori; ma il coraggio di cui davano prova, li circondava di poesia (Luigi Natoli)". Inizia così un lungo articolo del grande romanziere e storiografo palermitano pubblicato sul Giornale di Sicilia nel 1930 e sono le giuste parole per introdurre il romanzo storico siciliano che Alexandre Dumas dedicò alla figura del "brigante" Pasquale Bruno. Fuorilegge per vendetta. Fuorilegge per amore.
Il libro contiene anche una introduzione su "Storie di banditi" in Sicilia di Luigi Natoli.

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