I Buoni Cugini Editori

"Ogni libro possiede un'anima, l'anima di chi lo ha scritto: quando un libro si perde nell'oblio, noi facciamo in modo che arrivi qui. E qui i libri che più nessuno ricorda, i libri perduti nel tempo, vivono per sempre..."

(L'ombra del vento di Carlos Ruiz Zafòn).

In questa frase si racchiude uno degli scopi della casa editrice I Buoni Cugini di Anna Squatrito e Ivo Tiberio Ginevra, che nasce a Palermo nel 2014 solo per l'amore nei confronti dei libri, dei fatti cosiddetti “dimenticati” e degli scrittori caduti nell'oblìo.

Il primo grande autore catalogato nella "letteratura dimenticata" che abbiamo riportato alla luce è Luigi Natoli, con tutte le sue opere nelle versioni originali, quelle pubblicate mentre lo scrittore era in vita.

Ma altri lo seguono. Altri autori, grazie alle nostre meticolose ricerche, sono riportati alla luce dai polverosi scaffali di biblioteche o archivi, per dare ai lettori il piacere della rilettura di grandi romanzi rimasti, o autori, coperti da anni di oblìo. Come grandi inediti che vengono dal passato. Ad esempio Benedetto Naselli con i suoi “Misteri di Palermo” o Gaspare Morfino con “Dopo il 4 Aprile”.

Essi sono affiancati da scrittori nuovi o già famosi, perchè siamo sensibili alla letteratura contemporanea e al nostro principio di pubblicare solo quello che riteniamo valido, a prescindere dal genere.

I Buoni Cugini editori (Anna Squatrito e Ivo Tiberio Ginevra)


copertina del libro Un vero amore ovvero I Beati Paoli di Rosalia Pignone Del Carretto SCONTO DEL 5%

“Questo libro di Rosalia Pignone Del Carretto, non è un semplice romanzo su cui il lettore pone il proprio sguardo, ma si tratta di un testo tratto in salvo dall’oblio. È un volume prezioso e atipico per la letteratura del tempo. Per tanti motivi. Pubblicato per la prima volta nel 1876 a Napoli per i tipi di M. Savastano, Un vero amore ovvero I Beati Paoli è uno dei primissimi romanzi sul tema della setta dei Beati Paoli.”  Dalla prefazione di Massimo Bonura.

 

Pubblicare questo romanzo è stato un atto doveroso nei confronti di una letteratura, fatta da chi non è mai stato dalla parte dei vincitori che hanno avuto anche la capacità di obliarla. Si è voluto ricordare la voce di chi è stato convinto di essere storicamente nel giusto, anche se ha presagito che “ruine e sciagure” avrebbero travolto vincitori e vinti. Detto questo, il romanzo ambientato a Palermo nel primo ventennio del 1700, è una miniera di notizie storiche, particolareggiate e delle più varie. È descritto il “gioco del toro” che si svolgeva a Palermo nella piazza antistante il Palazzo Steri o “la caccia ai tonni” nel mare di Santa Flavia; il vuotismo assoluto dei ricevimenti di corte con i suoi sfarzi e il relativo pettegolare delle dame; la descrizione di luoghi e storie poco note come quelle legate alla cattedrale di Palermo, al convento di San Martino delle Scale, alle magnifiche ville dei principi di Butera, Cattolica, Palagonia, Gravina e dei palazzi nobiliari della vetusta e specchiata nobiltà isolana, nonché di antichissime costumanze siciliane; finanche di fatti storici dimenticati come la venuta in Sicilia delle truppe irlandesi e la loro cacciata e altro ancora. La lettura del romanzo risulta piacevole e dinamica soprattutto per il suo intreccio degno di nota. Ha una costruzione intelligente, con un avvicendarsi del bene e del male, dell’amore e dell’odio con estrema naturalezza. La trama che risponde ai criteri costruttivi classici e comuni dell’epoca è ben scritta, magari scontata in qualche parte, ma ha una buona suspense e un finale a sorpresa che la riscattano da ogni stereotipo. Il titolo è azzeccatissimo perché il vero amore è il motore dell’opera: l’amore familiare incondizionato, quello casto e puro degli amanti e dissoluto dei “perditori”; l’amore estremo per la Patria, per la religione, il governo, gli amici; l’amore sotto ogni forma, anche per la stessa vacuità. E poi ci sono loro: i Beati Paoli, con il loro spirito che aleggia su tutta l’opera, con il loro tetro mistero e il fascino inscalfibile “dell’infame sinedrio” criminale (e in questo romanzo pure politico) che ne mantengono vivo e inalterato ancor oggi il loro mito.

L'opera è la fedele trascrizione del romanzo originale pubblicato dalla casa editrice M. Savastano nel 1876 (Napoli)

€ 19,00 € 20,00
copertina del libro L SCONTO DEL 5%

“… della vita in Palermo dell’ultimo ottocento, attraverso un insieme di storie e storielle, di scene e di ricordi, riflettenti uomini e cose, si sono sommariamente rievocati i costumi, gli usi, i sentimenti, anzi, e vieppiù, per meglio dire, l’anima del tempo.”

Con queste parole Oreste Lo Valvo termina la sua fatica letteraria dove con dotta semplicità, a tratti umoristica, descrive la vita palermitana di fine XIX secolo, e lo fa non senza una vena di polemica e nostalgia per quei tempi passati, avendo intuito la nascita di quella “società dei consumi” che identificherà il nostro secolo. Tutto questo l’autore lo intuisce e con semplicità lo scrive nel 1937, discutendo dell’avanzata del progresso. E così il lettore conoscerà i vecchi rioni scomparsi di Palermo come quelli della Conceria e di San Giuliano, o di quelli profondamente trasformati come Lattarini e l’Olivuzza, il quale nell’epoca d’oro di una città liberty arrivò ad ospitare la corte imperiale russa con in testa lo zar Nicolò I e l’imperatrice Alessandra. E poi ancora la vita privata dei palermitani: la casa, la famiglia, il fidanzamento, l’acchianata, ‘a liccata, u matrimoniu, i donninari, i suca semula o spennacardiddi, i menzu aranciu e tanto altro come le feste, i stiddi, l’astrachi e i palluna, le passeggiate in via Libertà e ‘a scinnuta ‘a Marina, i nevole e i biscotti tutto oramai sepolto nel dimenticatoio collettivo. A questo sopravvive il grandioso ricordo dell’Esposizione Nazionale del 1891-92 che segna la vetta più alta del progresso civile di Palermo con tutta l’Isola e lo spettacolo imponente e insuperabile del VI centenario del Vespro siciliano.


L'opera è la fedele trascrizione del volume originale pubblicato con le Industrie Riunite Siciliane nel 1937. 

In copertina: Esedra del giardino di Villa Giulia. 

Olio su tela di Umberto Coda.

€ 20,90 € 22,00
copertina del libro La civiltà e la letteratura siciliana nel secolo XVI di Luigi Natoli SCONTO DEL 5%

Luigi Natoli fu scrittore fecondo e letterato scrupoloso. Nei suoi studi preferì sempre quelli legati alla Sicilia, che amò profondamente. Ogni suo romanzo ha alle spalle una solida ricerca storiografica che trasporta con semplicità il lettore nel secolo in cui è ambientata la narrazione. 

Natoli ebbe un grande interesse per tutto quanto riguarda il XVI secolo in Sicilia, che studiò con straordinaria attenzione; senza di questo, romanzi come Squarcialupo, Il capitan Terrore, La dama tragica o leggende come La Baronessa di Carini o I Santapau non avrebbero mai avuto quel grande successo che solo la potente ambientazione storica, frutto delle ricerche dello scrittore, ha resi immortali. 

In questo volume riportiamo alla luce tutti gli introvabili scritti di Luigi Natoli sulla letteratura, la storia e la civiltà del secolo XVI, a testimonianza della validità, non ancora superata, della sua ricerca a più di cent'anni dalle loro pubblicazioni. 

Il volume comprende: 

La civiltà siciliana nel secolo XVI (Palermo, Remo Sandron editore - 1895)

Prosa e prosatori siciliani del secolo XVI (Palermo, Remo Sandron editore - 1904)

La poesia siciliana del secolo XVI (Estratto da Musa Siciliana, Milano, Casa editrice Caddeo - 1922)

Un poemetto siciliano del secolo XVI (Estratto dagli Atti della Reale Accademia di Scienze, Lettere ed Arti di Palermo serie III Vol. IX - Palermo 1910)

Hortensio Scammacca e le sue tragedie - Studio (Tip. editr. Giannone e La Mantia, 1885 - Palermo)

€ 22,80 € 24,00
copertina del libro Almanacco del fanciullo siciliano di Luigi Natoli SCONTO DEL 5%

Almanacco, calendario e, come dicono i vecchi contadini, lunario son parole che significano la stessa cosa: un libretto, nel quale sono notati i mesi dell’anno, i giorni, le fasi della luna, gli eclissi, le costellazioni, le feste religiose e nazionali, e tante altre notizie utili. Così Luigi Natoli spiega ai fanciulli cos’è un almanacco e fra le notizie utili di ogni mese: un fatto o un personaggio storico, una leggenda, la descrizione di un capoluogo di provincia, un problema sociale, date storiche, proverbi, usanze, nozioni, consigli, insegnamenti morali, dei grani di saggezza dettati dalla sapienza popolare e per questo sempre validi, come ad esempio “per un chiodo si perde un ferro; per un ferro si perde il cavallo, e per un cavallo un cavaliere”; o un altro ancora “Voi sapiri qual è lu megghu joco? Fa beni e parra pocu”. I proverbi sono tutti legati alle fasi dell’agricoltura in Sicilia: “l’acqua di febbraio riempie il granaio” oppure “acqua di giugnu, ruvina lu munnu”, ma il professore Natoli quando scrisse l’almanacco per i fanciulli siciliani quasi cent’anni fa, non poteva immaginare i cambiamenti radicali dell’agricoltura, del clima, di questo mondo globalizzato e tutti i proverbi, i fatti, gli insegnamenti morali contenuti nell’almanacco oggi non lasciano spazio all’immaginazione nella nostra società consumistica, e suscitano un rimpianto per quella genuinità educativa, per quel tempo andato irrimediabilmente perduto insieme ai suoi sapori, alle piccole gioie e aspettative che davano un senso di purezza della vita. Una semplicità che forse a qualcuno farà ridere, ma che lascia nel cuore il rimpianto per quella bellezza arcaica che esprimiamo con un sorriso malinconico.

€ 18,05 € 19,00
copertina del libro La primavera della strummula di Filippo La Torre SCONTO DEL 5%

Sono i miei ricordi di bambino vissuto in un collegio per orfani o disadattati che s'innestano nelle condizioni di vita degli anni '50, in un piccolo agglomerato di case della periferia di Palermo abitate prevalentemente da braccianti agricoli, quasi un guscio: il baglio di Villa Nave. 

Non sono riuscito a liberarmi dalle innumerevoli sfumature di grigio che in alcuni momenti affogano nel nero più nero, ma questa è stata la mia vita e quella di tanti bambini cresciuti come me ai margini della società e che soltanto un destino ferocemente avverso ha deviato dalle strade tracciate. Così il paradosso che li insegue di avere la sorte avversa per vivere. 

 

"Che cosa scriverebbero oggi le mie mani senza memoria?
Non possiedo diari ingialliti e sgualciti, sepolti dalla polvere come se fossero reliquie, e meno male, perché sicuramente avrei avuto maggiori rimpianti. Da allora, sono passati più di sessant’anni, mi rimaneva tanto tempo da vivere ed era abbastanza lontano il declino della mia vita. Quando iniziai a scavare in fondo tra le pieghe della mia memoria, trovai tante difficoltà: alla terra fertile e nera si alternavano massi gravidi d’incognite. Facevo fatica per portarli a galla e più i pozzi erano profondi, più le mie mani si riempivano di ferite. Non avrei voluto ma allora desistetti. Lasciai andare in basso le corde che sfregavano le mie mani e l’anima e mi sussurrai: «Meglio così, scriverò molto di risorte sensazioni e poco di sicure certezze».
Alcune di queste mie memorie sono molto nitide e hanno radici forti nella mia mente come se fossero scolpite nella ciaca più dura, anche se peccano di un filo cronologico. Altri ricordi sono annacquati dal tempo e la loro solidità è incerta ma sono mantenuti vivi da forti e brevi emozioni. Ancora oggi.
Nacqui in una stalla e non c’era nemmeno una finestra, nemmeno una grata a lasciare fuori luci e suoni. Tutto quello che sarebbe venuto dopo, era solo libertà. E così fu, ma solo per cinque brevi anni. Il seguito lo troverete martoriato di buoni e cattivi sentimenti che si alternano quasi alla rinfusa in episodi di vita e in storie che mi hanno sfiorato nelle calde giornate d’estate, le uniche dove mi era permesso di vivere anche la vita degli altri, rubandone ogni tanto delle sbrizze. Il Baglio, dove per la prima volta aprii gli occhi, era un grande palcoscenico e i teatranti si alternavano, anno dopo anno, vivendo la loro inconsapevole recita".

€ 20,90 € 22,00
copertina del libro Barricate a Palermo di Santo Lombino SCONTO DEL 5%

Approfittando della circostanza che nei mesi dell'estate 1866 la guerra tra Italia e Austria aveva sguarnito i presidii militari dell'Italia Meridionale, i ceti popolari di Palermo e dei comuni limitrofi insorsero dal  al 22 settembre di quell'anno mettendo a ferro e fuoco le strade e le piazze, costruendo centinaia di barricate, dando l'assalto agli uffici pubblici e alle prigioni. 

La rivolta, che per i giorni della sua durata fu chiamata “Il Sette e Mezzo” aveva le stesse caratteristiche di quelle dei decenni precedenti e i ribelli erano spesso guidati dagli stessi capisquadra che avevano agito in quelle occasioni, ma le forze governative e la stampa nazionale, nel timore di perdere prestigio a livello internazionale, la bollarono come espressione di “barbarie e inciviltà” e frutto di manovre della nascente mafia. 

Il governo Ricasoli nominò Commissario straordinario il generale Raffaele Cadorna che giunse in Sicilia quando il moto popolare era ormai spento. In violazione dello stato di diritto, Cadorna ordinò l'ennesimo stato d'assedio con coprifuoco, disarmo generale, arresti indiscriminati, tribunali militari di guerra. 

La ferita nel rapporto fra classi dirigenti e popolazione dell'Isola non si rimarginerà nei decenni successivi e rimarrà irrisolta la “quistione siciliana”. 

Il volume si compone di quattro parti. La prima ripercorre le vicende politiche in Sicilia dal plebiscito del 1860 in poi, esamina le cause prossime e remote del malcontento popolare, l'atteggiamento delle classi dirigenti nazionali nei confronti dell'Isola, le forze e i gruppi politici attivi a Palermo e provincia in quegli anni, i giudizi che della sommossa diedero gli organi di stampa. gli esponenti governativi e i testimoni dell'epoca. La seconda parte consente al lettore di seguire giorno per giorno, a volte ora per ora, lo svolgersi della sollevazione popolare e la reazione delle autorità politiche, militari, amministrative, non solo nel capoluogo ma anche nei centri della provincia di Palermo. La terza parte presenta le biografie dei principali personaggi che prepararono e agirono durante e dopo l'insurrezione. La quarta e ultima parte è un'ampia guida ragionata ai luoghi del "Sette e Mezzo", alle strade e alle piazze che furono teatro degli scontri con i fucili o all'arma bianca, ai palazzi, alle prigioni e agli edifici privati o pubblici assaliti dagli insorti. Di questi ultimi sono seguite le vicende urbanistiche e architettoniche precedenti alla rivolta e quelle verificatesi nel corso del secolo e mezzo che va "dalla settimana della repubblica e di anarchia" ai giorni nostri. 

€ 16,15 € 17,00
copertina del libro Fra Diego La Matina di Luigi Natoli SCONTO DEL 5%

Fra’ Diego La Matina è uno dei più drammatici romanzi della feconda e inesauribile fantasia di William Galt, pseudonimo, come oramai si sa, nel quale si cela Luigi Natoli. Nel romanzo pagine fosche e pagine commoventi si alternano e si intrecciano: sul cupo fondo di quel periodo nefasto per la Sicilia che fu il Seicento. La società era allora sotto l’incubo della reazione religiosa; il clero vi spadroneggiava; il Sant’Offizio incuteva il terrore dei frequenti roghi; in nome della religione si commettevano delitti inauditi. Appunto due uomini di chiesa nel romanzo si trovano di fronte: don Angelo, avido, ipocrita, tiranno della coscienza, capace di tutto e fra Diego, spirito ribelle, difensore dei deboli, violento anche nella pietà. Fra questi due si svolgono le vicende dolorose di due donne, Isabella e Cristina: vittime dell’amore, perseguitate da don Angelo. Sono questi i quattro principali personaggi; ma intorno a loro si muove tutto un popolo e tutto un periodo storico: processioni, auto-da-fè, tumulti, rivoluzioni, si succedono in quadri mirabili, quali la potenza descrittiva di William Galt sa dipingere. L’interesse che desta questo romanzo è tale, che appena cominciate a leggere le prime pagine, il lettore resta incatenato; palpita, freme, inorridisce, e tuttavia non lascia la lettura. Ma più che le nostre parole, varrà leggere le prime pagine. 

Questo scriveva la casa editrice La Gutemberg nel 1924, presentando il romanzo di Fra Diego La Matina ai suoi lettori. Noi I Buoni Cugini Editori aggiungiamo solo che l’odierna pubblicazione è la fedele trascrizione del testo originale de La Gutemberg, l’unica sulla quale non si è abbattuta la ferocia del revisionismo clericale e censorio di tutte le pubblicazioni seguenti fino ai giorni nostri, volte ad ammorbidire i giudizi dell’Autore sul sant’Offizio e su quanto in Sicilia nel 1600, la Chiesa era superstiziosa, avida, ipocrita, e soprattutto lontana dal suo ministero di carità e amore verso il prossimo. La ritorsione fu la messa all’indice dei libri proibiti per i suoi romanzi, ma Natoli non rinnegò mai la sua opera neanche dinanzi al prete inviato dalla Curia poco prima della morte, infatti, a quest’ultimo che prometteva la riabilitazione delle sue opere, a patto del ripudio del romanzo di Fra Diego La Matina, rispondeva di riferire ai suoi superiori che “La storia non si può ritrattare o coprire con un velo, e un tale potere non l’ho né io né il papa”.

€ 22,80 € 24,00
copertina del libro La vita di Giuseppe La Masa nella storia del Risorgimento Italiano di Angelo Coppola SCONTO DEL 5%

Prefazione del prof. Pietro Zambito. 
Nel 1848 una delle canzoni popolari più in voga, cautamente canticchiata in famiglia, aveva le parole di questa poesia dialettale:

‘Na palummedda bianca
Si mancia la cirasa
Evviva Peppino La Masa
Ca detti la libertà.

La canzone, nascostamente cantata per tutto il periodo della restaurazione borbonica, si ridestò nel 1860 con sincero entusiasmo.
Nel 1919 l’ing. Angelo Coppola, autore di questa accurata biografia su Giuseppe La Masa, conclude il suo studio sull’eroe siciliano facendone il seguente ritratto:
Si può affermare, senza tema di essere smentiti che, nei fatti del 1848 ed in quelli del 1860, nessuno può vantare di avere ottenuto con le proprie influenze, con il proprio entusiasmo, con le proprie attitudini, con la propria fede, con il proprio intuito e con la propria iniziativa, quei meravigliosi risultati ai quali pervenne Giuseppe La Masa, senza le dande delle quali ebbero bisogno tutti, indistintamente, gli altri eroi di cappa o di spada che sogliono pullulare in mezzo al groviglio dei popolari rivolgimenti.
Il suo carattere focoso e intraprendente lo portò in varie circostanze a incomprensioni dalle quali scaturirono vivaci polemiche e screzi financo con lo stesso Garibaldi, che non volle seguire nella campagna continentale. Oggetto di azioni diffamatorie sul suo ruolo ricoperto nella guerra di liberazione dell’Italia meridionale, passò gli anni sessanta e settanta alla difesa del proprio onore. Un giurì appositamente istituito sentenziò a suo favore ma tuttavia lasciò impregiudicata la questione storica.
Di certo Giuseppe La Masa si oppose con fierezza alla tirannide, combattendola sia con le armi nei campi di battaglia, sia con le parole nelle sue numerose pubblicazioni, mostrando sempre il coraggio e la lealtà dei patrioti fedeli alle idee liberali e all’amore per la propria nazione.

Vivo e combatto per la libertà e per l’indipendenza, non per la repubblica, né per la monarchia; perché la scelta della forma di governo deve sentirla e volerla un popolo, non un partito.
Giuseppe La Masa

L'opera è la ristampa anastatica del volume originale pubblicato dalla Tipografia Nazionale nel 1919.

€ 20,90 € 22,00
copertina del libro Il pazzo che piacque a Dio di Febo della Minerva SCONTO DEL 5%

"Debbo confessare che leggere questa biografia di P. Messina è stato per me una rivelazione. Quel prete pazzo si rivela un uomo di grandi ideali, di immenso coraggio, di totale impegno, di generosità eroica. Appare un forte, un dominatore, un gigante della virtù, un duro asceta che ha immolato tutta la sua vita al più puro amore di Dio, dei poveri, delle anime vergini, un abilissimo anche se rudissimo suscitatore di vocazioni religiose e direttore di anime consacrate al più duro esercizio della carità. In una parola, egli appare un prete vero, anzi un esemplare eccezionale di prete, un prete santo come suol dirsi, che significa molto di più che un santo prete".

Antonio Maria Travia

Arcivescovo titolare di Termini Imerese  

€ 20,90 € 22,00
copertina del libro Carlo Cottone: principe di Castelnuovo di Isidoro La Lumia SCONTO DEL 5%

Introduzione di Lino Buscemi: "Signor Sindaco mi liberi subito" 
Carlo Cottone, principe di Castelnuovo (Palermo1756 - 1829), è stato un politico italiano. Di fede liberale e oppositore al regime del Borbone, fu deportato a Favignana e successivamente graziato per intercessione del governo inglese. Rientrato a Palermo, occupò la carica di ministro delle finanze. Nel 1812 riuscì a far approvare dal Parlamento Siciliano la Carta Costituzionale da lui stesso proposta e redatta, validissimo esempio di ordinamento democratico dove oltre alla separazione dei poteri legislativo, esecutivo e giudiziario, era compresa una normativa riguardante i diritti e i doveri del cittadino, la libertà di stampa, l’abolizione del feudalesimo, l’abolizione dei fedecommessi e la riorganizzazione amministrativa e finanziaria del Regno. Ristabilitosi l’assolutismo Borbone, si ritirò a vita privata dedicando tutto se stesso alla realizzazione di un avanzato "Istituto Agrario", ancor esistente e che porta il suo nome, affinché i giovani fossero in grado di apportare miglioramenti all'agricoltura. L’animo di grande rettitudine morale del principe di Castelnuovo, che non esitò mai ad andare contro i propri interessi economici e i privilegi di casta in favore delle idee di eguaglianza e giustizia, è mirabilmente descritto in questa monografia di Isidoro La Lumia, fra i più grandi storici dell’epoca. “A vederlo con que’ tratti del volto alquanto rigidi e duri, colla impronta abituale della mestizia de’ tempi, aggirarsi muto e pensoso pei solitarî recessi, altri avrebbe sospettato un’indole piuttosto burbera ed acre: e nondimeno, sotto a quella scorza apparente, v’era un fondo inesausto di tenerezza e di bontà per la patria, per tutti i suoi simili che la trista esperienza non avea potuto insegnargli a sprezzare ed odiare”. 
In appendice: Articoli fondamentali della Costituzione Siciliana del 1812.

€ 14,25 € 15,00
copertina del libro Sette giorni d SCONTO DEL 5%

Una discussa pagina di storia d’Italia che ha consegnato ai posteri l’immagine di una Sicilia ingovernabile, ribelle e delinquenziale, dalle forti infiltrazioni mafiose, che non si comprende senza far riferimento agli avvenimenti precedenti all’insurrezione, per riconsegnare alla storia la vera immagine del popolo siciliano, con i suoi pregi e i suoi difetti. 

La sommossa che ebbe inizio a Palermo all’alba del 16 settembre 1866 e durò fino a mezzogiorno del 22, la chiamarono subito del “Sette e mezzo”, utilizzando il nome di un noto gioco alle carte. Fu senza dubbio un moto di piazza che ricalcava lo schema d’azione di quelli che si erano svolti nel capoluogo durante la prima metà dell’Ottocento. Nel 1820, nel 1848 e nel 1860 (e in parte nel 1856), si erano messe in movimento migliaia di persone insorte a una data prefissata e si erano formate centinaia di “squadre” o “squadriglie” armate, sotto la guida di capi popolari riconosciuti, in grado di dare le indicazioni per l’azione e quasi sempre capaci di ricompensare con una paga giornaliera coloro che si impegnavano in modo continuativo nella lotta per le strade, nelle piazze e sulle barricate.

Giacomo Pagano (testimone dei fatti) descrive lo svolgimento della ribellione popolare che sconvolse Palermo con il suo circondario e ripercorre giorno per giorno, quasi ora per ora le tappe del movimento insurrezionale, il formarsi delle squadre e la costruzione delle barricate, gli spostamenti per le strade nelle piazze della città, gli assalti alle carceri, la dura repressione guidata dal generale Raffaele Cadorna. Ne analizza le cause e avanza i suoi rimedi per una pacificazione degli animi, sia a livello generale sia per quanto concerne la realtà dell’Isola, onde evitare il ripetersi di nuove rivolte.

€ 19,95 € 21,00
copertina del libro Senzatarì e il sogno della Merica di Gianluca Tantillo SCONTO DEL 5%

Trabia, a pochi chilometri da Palermo, si affaccia sul mare. È il paese degli spaghetti, della pesca dei tonni e delle nespole. Qui hanno sempre vissuto gli Schiera, conosciuti con la ‘nciuria di Senzatarì. Una famiglia di grandi faticatori. Una famiglia sempre onesta, anche se considerata un po’ fuori dalle regole, dove ogni tanto ne nasce qualcuno segnato dal destino della ‘nciuria, un po’ folle e senza soldi. È il 1970 e l’ultimo dei Senzatarì in ordine di tempo è Antonino, sicuramente il più spiccioliato, disgraziato e malo combinato di tutti. Mai, dai tempi di nonno Peppino, operaio del pastificio del paese e capostipite dei Senzatarì, e di suo padre Rosario, la reputazione della famiglia era scesa così in basso. Perennemente senza lavoro, Antonino, oramai rassegnato, vive di espedienti giornalieri; non ha nulla, se non una bella moglie e il figlioletto Filippo (sicuro erede della vena dei Senzatarì) e non è nemmeno padrone della casa dove abita perché, anche se sua, è invasa dalla famiglia della moglie che, stabilitasi per qualche giorno, da allora non è più andata via. Ha un ami - co, Mastro Ercole, il puparo, che ogni tanto gli regala una carta di 50.000 lire e gli racconta sempre storie sulla Merica, che ad Antonino pare così lontana che forse neanche esiste; ma nel momento più nero della sua vita, accade un evento imprevedibile che ha del miracoloso e che cambierà per sempre ogni cosa. Antonino Schiera è insicuro, sfortunato, confusionario. È un sognatore incapace di difendersi ma, anche nelle avversità della vita, resta sempre una persona genuina e onesta. A suo modo è un eroe, anche se tragicomico, fortemente tragicomico...

In copertina: "Il sogno della Merica" di Daniela Verducci

€ 19,00 € 20,00
copertina del libro Clelia ovvero Il governo dei preti di Giuseppe Garibaldi SCONTO DEL 5%

Clelia è una bellissima popolana che vive a Roma e che tutti conoscono come “La perla di Trastevere”. Di lei si incapriccia il cardinale Procopio, deciso a farla diventare un’altra preda del suo personale “bordello”. Pur di arrivare a lei, il prelato che incarna l’immoralità assoluta, lasciva e corrotta, è disposto ad assoldare degli scagnozzi che organizzano un piano per rapirla; ma sulla donna vigila il padre Manlio, uno scultore piuttosto apprezzato, e Attilio, suo promesso sposo. Quest’ultimo, insieme ai suoi amici rivoluzionari, riuscirà a opporsi ai turpi voleri del cardinale, salvando la donna, ma sarà costretto con Clelia e i suoi compagni a vivere nascosto. Nella loro latitanza, i giovani ardimentosi popolani conosceranno altri rivoluzionari e soprattutto apprenderanno la dottrina de “Il solitario”, l’acceso combattente repubblicano che li persuaderà a lottare per la causa dell’unità italiana, con Roma capitale e quindi torneranno in città per sconfiggere “Il governo dei preti”. È facile identificare nella figura de “Il solitario” Garibaldi stesso, che coincide con il narratore, ed è altrettanto semplice capire come il Generale abbia veicolato, tramite il personaggio, tutte le sue idee di acceso anticlericale e le intenzioni di liberare Roma dal giogo della chiesa per farla divenire la capitale di una Italia libera dal potere temporale, dal dominio straniero e finalmente restituita agli italiani. Il romanzo non fu accolto favorevolmente dalla critica ma, come dice lo stesso Garibaldi in premessa: “Circa alla parte romantica, se non fosse adorna della storica, in cui mi credo competente, e del merito di svelare i vizi e le nefandezze del pretismo, io non avrei tediato il pubblico, nel secolo in cui scrivono romanzi i Manzoni, i Guerrazzi ed i Victor Hugo”.
Clelia ovvero il governo dei preti è un romanzo storico politico del tutto anticlericale e rappresenta, in modo coerente, l’avversione che Garibaldi ebbe per tutta la vita nei confronti del clero, del suo governo nella Città Santa e nei suoi possedimenti bollandolo come: «il più schifoso dei Governi» il «Governo di Satana». Nel romanzo, gli epiteti più duri nei confronti della chiesa cattolica si sprecano. Sono diretti, forti e manifestano il disprezzo che il Generale aveva nei confronti degli ecclesiastici: «setta infame e divoratrice» «razza di vermi» «luciferi umani» «flagello e onta del genere umano» e non risparmia neanche papa Pio IX definendolo «vecchio imbecille» (anche se dallo stesso largamente ricambiato con la definizione di «Un metro cubo di letame»). Garibaldi scrive più volte di credere in Dio ma non nei suoi ministri, ed è convinto che il potere temporale esercitato da questi ultimi sia d’ostacolo al progresso della razza umana e all’unificazione dell’Italia con Roma capitale; invoca la sua liberazione da «quei signori preti che per tanti secoli l’hanno goduta, deturpata, trascinata nel fango […] riducendola a una immensa cloaca». Quest’odio indubbiamente eccessivo, Garibaldi lo porterà con sé per tutta la vita, spingendolo a scrivere nel suo testamento la seguente volontà: “Siccome negli ultimi momenti della creatura umana, il prete, profittando dello stato spossato in cui si trova il moribondo, e della confusione che sovente vi succede, s’inoltra, e mettendo in opera ogni turpe stratagemma, propaga coll’impostura in cui è maestro, che il defunto compì, pentendosi delle sue credenze passate, ai doveri di cattolico: in conseguenza io dichiaro, che trovandomi in piena ragione oggi, non voglio accettare, in nessun tempo, il ministero odioso, disprezzevole e scellerato d’un prete, che considero atroce nemico del genere umano e dell’Italia in particolare. E che solo in stato di pazzia o di ben crassa ignoranza, io credo possa un individuo raccomandarsi ad un discendente di Torquemada”.

N/A € 20,00
copertina del libro I Beati Paoli: grande romanzo storico siciliano / Luigi Natoli (William Galt) di Luigi Natoli SCONTO DEL 5%

Fedelmente ricostruito dalle fonti originali è ordinabile il nostro 33° volume della collana dedicata alle opere di Luigi Natoli (William Galt). 

 

I Beati Paoli apparivano ed erano nel fatto come una forza di reazione, moderatrice: essi insorgevano per difendere, proteggere i deboli, impedire le ingiustizie e le violenze: erano uno stato dentro lo stato, formidabile perché occulto; terribile perché giudicava senza appello, puniva senza pietà, colpiva senza fallire. E nessuno conosceva i suoi giudici e gli esecutori di giustizia. Essi parevano appartenere al mito più che alla realtà. Eran dappertutto, udivan tutto, sapevan tutto; e nessuno sapeva dove fossero, dove s’adunassero. L’esercizio del loro ufficio di tutori e di vendicatori si palesava per mezzo di moniti, di lettere, che capitavano misteriosamente. L’uomo al quale giungevano, sapeva di aver sospesa sul capo una condanna di morte.

Tra leggenda e realtà rivive il mito dei Beati Paoli nelle pagine del romanzo più famoso di Luigi Natoli. Amore, morte, onore, vendetta e tutti i sentimenti dell’animo umano sono mescolati con grande sapienza narrativa in una fedele ricostruzione storica. La Palermo degli inizi del 1700 vive in un perfetto affresco toponomastico che spazia dai vicoli bui e sporchi della povera gente a quelli sfarzosi delle ville e dei palazzi nobiliari che acuisce il grande contrasto fra i due ceti sociali in un’epoca irripetibile e misteriosa narrata con ineguagliabile maestria.

Io conosco tutte le miserie della vita; io ho penetrato nelle tane dei contadini, veri greggi di schiavi curvi sotto il bastone; ho penetrato nelle case degli artigiani che vivono di stenti; ho veduto la miseria che si nasconde per la vergogna, e aspetta la notte per cercare fra le immondizie un pezzo di pane duro, un osso, un torsolo; ho veduto tutte le sofferenze umane e cento, mille, diecimila bocche singhiozzare e domandar giustizia! E allora ho chiamato d’intorno a me gli uomini di buona volontà e ho detto loro: “Siamo la difesa dei deboli e dei miseri!”. Fino a che il mondo non sarà mutato, e vi saranno da un lato uomini privilegiati ai quali tutto è lecito, e a cui benefizio son fatte le leggi, ed uomini condannati a patire tutti gli arbitrii e tutte le violenze; è necessario creare una forza che s’opponga, arresti, impedisca questi arbitrii; è come una specie di pareggio di forze. E non è una cosa nuova. Credete voi forse che i Beati Paoli siano sorti ora? Conoscete la storia? Ai tempi di Federico imperatore, Adinolfo di Ponte Corvo fondò la società dei Vendicosi: essa non aveva intendimenti diversi dalla nostra. I Beati Paoli discendono dai Vendicosi. I Beati Paoli son vecchi di secoli. Qualche volta si addormentano; a un tratto quando la misura è colma, si destano. Noi morremo, e dopo di noi ne verranno altri; perché i deboli avranno sempre bisogno di chi li protegga, di chi li difenda.

Questa edizione riproduce l’opera nella sua versione originale (l’ultima mentre l’autore era ancora in vita), ed è da ritenersi l’unica ufficiale.

€ 23,75 € 25,00
copertina del libro Ulissiade: le gesta di Ulisse nei versi di Fra SCONTO DEL 5%

Lessi Omero da ragazzo. Mi piaceva il suo mondo, raccontato con guerre e rivalità tra Dèi, come tra tifoserie avverse: le troiane e le achee. Amavo Ettore con Priamo e la sua stirpe. Famose le "Porte Scee" dove maturò il duello tra Ettore e Patroclo, e successivamente con Achille. 
Ulisse era il mio eroe. Mi piaceva l'idea del "Cavallo di Troia" anche se a inganno per tanti dolori; i suoi viaggi per i mari ignoti e il piacere per l'avventura che lo rese conoscitore dell'inconoscibile... Sagace e capace di soluzioni rivelatesi, all'occorrenza, efficaci. Chiamarsi "Nessuno" fu difesa da Polifemo e soci, e spettacolare ai miei occhi la lotta col brutale Ciclope... E le vicende con Eolo e i Venti, le Sirene, Scilla e Cariddi, la terra dei Lotofagi, e il sacrilegio dei buoi sacri al Sole.. sono tipologie anticipatrici del tempo a venire per il pellegrino instancabile dell'assoluto. Ulisse, nella sua Itaca, impegnerà a fedeltà la sua Penelope, dopo venti anni, costretta alla prova senz'alibi. Telemaco fu figura funzionale, come Eumeo, Euriclea, l'aedo Femio, Medone e lo stesso Argo, il cane della fedeltà. 
Gigante è solo l'eroe, mai stanco di viaggiare perchè mai stanco di conoscere. Senza fine. 

Illustrazioni di Isabella Ceravolo 

€ 11,40 € 12,00
copertina del libro I sette fratelli Natoli di Massimo Finocchiaro SCONTO DEL 5%

«Tutti intelligenti, ma ciascuno in partito diverso dagli altri»: così erano descritti i sette figli maschi dello scrittore palermitano Luigi Natoli, autore di una trentina di romanzi storici popolari tra i quali il famoso I Beati Paoli. Sebbene meno conosciuti del più illustre padre, furono a loro volta personaggi abbastanza straordinari, a suo tempo quasi tutti schedati dal regime fascista come oppositori, a ragione o (talvolta) a torto. Tutti e sette combatterono per l’Italia durante la Prima Guerra Mondiale. Tra loro, un eroe caduto tragicamente e decorato al valore militare; un famoso dirigente del Partito Repubblicano Italiano in esilio, dapprima animatore in Francia del milieu antifascista, in seguito sostenitore della repubblica spagnola contro Franco, protagonista di una fuga drammatica dall’Europa occupata dai nazisti che ha probabilmente ispirato, almeno in parte, la trama del film Casablanca, e infine deputato alla Costituente; un celebre militante anarchico «pericolosissimo», protagonista di sanguinose zuffe con i fascisti a Palermo, costretto a fuggire all’estero e implicato in attentati dinamitardi e complotti per uccidere Mussolini; un altro militante anarchico, perseguitato in patria fino a essere indotto al tradimento, che cercò di ricostruirsi una vita (e che vita!) tra le tribù dell’Abissinia per poi perdere tutto, travolto dalla caduta dell’Impero; uno dei disegnatori e fumettisti più noti d’Italia tra le due guerre; una delle spie più importanti dell’OVRA, attivo in Francia negli stessi anni; in ultimo, un fascista fanatico, veterano della Marcia su Roma e autore, negli anni della guerra, di romanzi gialli di successo di stampo antisemita. Non un romanzo, ma le vere storie di uomini singolari.
La narrazione delle vite dei sette fratelli, ricostruite e documentate essenzialmente attraverso i fascicoli del Casellario Politico Centrale e della Polizia Politica, comincia durante la Belle Époque, continua sui fronti della Prima Guerra Mondiale, attraversa la dittatura fascista e arriva fino alla Repubblica; e spazia da Palermo a Parigi, da Madrid a Berlino, da Casablanca a New York, dal Cile all'Africa Orientale italiana.
Questo non è il racconto di vicende familiari: piuttosto la storia vera di uomini singolari, sempre condizionati da una bruciante passione politica che li mise spesso l'uno contro l'altro e ne influenzò profondamente le traiettorie esistenziali. I loro destini si separarono, si riunirono, si divisero di nuovo, e si intrecciarono con gli avvenimenti storici epocali della prima metà del Novecento.

€ 22,80 € 24,00
copertina del libro Viva l SCONTO DEL 5%

Luigi Natoli, conosciuto anche con lo pseudonimo di William Galt, nonostante sia stato un fecondo letterato, storico, drammaturgo, brillante conferenziere e altro ancora è celebre al grande pubblico grazie al suo romanzo I Beati Paoli. L'opera, apparsa a puntate giornaliere in appendice al Giornale di Sicilia tra il 1909 e il 1910, creò nei lettori una sorta di aspettazione e dipendenza che accrebbe, soprattutto a Palermo, la fama dello scrittore. Conscio di questo e ubbidendo anche a delle necessità economiche, Natoli pubblicò quasi tutti i suoi romanzi in appendice al quotidiano della città, divenendo per molti anni il beniamino dei lettori. Appare chiaro che, quando il grande letterato all'età di settantadue anni si apprestò a pubblicare un nuovo attesissimo romanzo, il Giornale di Sicilia diede ampio risalto all'evento accrescendo così il desiderio della comunità. Infatti, a partire dall'11 gennaio 1925 e fino al 29 dello stesso mese, per ogni giorno, il Giornale reclamizzava "la pubblicazione in appendice dell'interessantissimo romanzo storico di William Galt: VIVA L'IMPERATORE!" e lo faceva con queste parole ridondanti che si riportano per intero

VIVA L'IMPERATORE!

è fra' romanzi di William Galt il più ricco di avventure. Con Federico II si chiude il tempo della cavalleria: i suoi poeti si possono considerare come gli ultimi trovatori: e, però il romanzo ha un suo non so che, che lo avvicina ai romanzi cavallereschi. Amori, audaci imprese, cortesie e crudeltà si intrecciano con una varietà mirabile e attraente, aumentando l'interesse del lettore. 

VIVA L'IMPERATORE!

con questo nuovo romanzo William Galt viene illustrando un altro periodo della nostra storia, seguendo un suo disegno. VIVA L'IMPERATORE! si inserisce fra GLI ULTIMI SARACENI e IL VESPRO SICILIANO: è l'epoca di Federico II. Quando, come ha in animo, avrà illustrato la conquista araba e poi la normanna; e, risalendo più in su; la Sicilia Greca, la romana e la bisantina; e infine, per chiudere il ciclo, la Sicilia del primo ventennio del XIX secolo; egli potrà dire di avere illustrato tutta la storia di Sicilia; e allora, vista nel suo complesso e ordinata cronologicamente, apparirà quest'opera sua veramente monumentale e prodigiosa. 

VIVA L'IMPERATORE!

Rinaldo del Landro, Vanna, madonna Elena, madonna Eufemia, messer Paganello, Gualtiero di Urziliana, prete Matteo, prete Demetrio, l'Imperatore Federico, papa Gregorio IX, frati, suore, ed altri ed altri... Quanti personaggi in questo nuovo romanzo di William Galt! 

VIVA L'IMPERATORE!

è destinato a un grande successo! 

€ 20,90 € 22,00
copertina del libro La grande meretrice di Vincenzo Ieracitano SCONTO DEL 5%

Geraci è un ex ispettore di polizia le cui contraddizioni insanabili sono lo specchio di Palermo, città in cui vive e in cui si sviluppa una vicenda "n'turciuniata", sporca e bellissima come i suoi vicoli pieni di storia, di disperazione e di speranza.

€ 14,25 € 15,00
copertina del libro Il Vespro siciliano di Luigi Natoli SCONTO DEL 5%

Romanzo storico ambientato nella Palermo del 1282, al tempo di una delle più famose rivoluzioni della Storia di Sicilia: "Il Vespro siciliano". L’edizione, interamente restaurata a iniziare dallo stesso titolo, è la fedele trascrizione del romanzo originale, pubblicato in dispense dalla casa editrice La Gutemberg nel 1915. Con la sua perizia di grande storiografo e narratore, l’autore ci consegna uno dei capolavori della letteratura popolare mondiale che nulla trascura di quel periodo storico come l’orrenda strage di Agosta, le trame politiche cospirative dei baroni siciliani, l’orgoglioso episodio di Gamma Zita a Catania, la valorosa resistenza della città di Messina al dominio francese degli Angiò. Il romanzo ricco di fatti e personaggi realmente accaduti o esistiti, ci regala l’indimenticabile eroe Giordano De Albellis, intollerante alle ingiustizie, innamorato della sua terra, della libertà e della sua bella Odette.

€ 23,75 € 25,00
copertina del libro Francesco Bentivegna di Franco Spiridione SCONTO DEL 5%

Entrambi traditi, vennero arrestati e fucilati. Altre 24 persone ebbero sentenza di morte.

La scrittura di Spiridione Franco segue giorno per giorno, quasi ora per ora, la fallita impresa rivoluzionaria del Barone Francesco Bentivegna nel novembre 1856, del suo “stato maggiore selvaggio” e dei suoi seguaci, dando conto dei movimenti dei vari attori e del loro antagonista, il direttore di polizia Salvatore Maniscalco, fortemente intenzionato a impedire in qualunque modo la ripresa dell’iniziativa antigovernativa. L’infelice impresa terminerà con la cattura del Bentivegna e Spiridione Franco ci fa seguire le successive tappe del martirio del barone mazziniano, il cui destino è stato già deciso in alto loco: come capo del moto rivoluzionario deve essere punito con la massima severità, con una condanna capitale che scoraggi chi abbia voglia di seguire il suo esempio. La narrazione del Nostro ci fa seguire ovviamente anche il ruolo da lui avuto in queste vicende, sottolineando i momenti in cui Franco ha dato un apporto determinante all’andamento dell’impresa rivoluzionaria, cui ha deciso di partecipare per dedizione alla causa e per ammirazione verso Bentivegna, pur avendo espresso il presentimento che, date le condizioni di partenza, il risultato finale poteva essere solo la galera o la fuga in America. Dopo l’arresto del capo e la resa degli altri comprimari, Spiridione Franco è rimasto per lunghi mesi latitante, travestendosi e nascondendosi in campagna ed in città, grazie alla sua conoscenza di uomini e cose, alla destrezza del suo ingegno e al sostegno di numerosi personaggi, tra cui il fratello vescovo. Colpisce nel racconto di Spiridione la sua vivacità e il suo senso dell’ironia .

Dalla prefazione di Santo Lombino

€ 14,25 € 15,00
copertina del libro Il morso del cane di Giambi Leone SCONTO DEL 5%

Ecco! Questo capitò quel giorno. Ci pensò madre natura. “Ma… puttana la miseria!”. Fu la mia prima espressione, fredda, tra il rassegnato e il compiaciuto, dopo la constatazione che un grosso gabbiano aveva centrato, ovviamente al volo, il parabrezza della mia auto con una defecata da urlo che mi costrinse a sterzare verso la corsia d’emergenza e a fermarmi, cieco. Un miracolo balistico, una pennellata d’arte e la natura, fendendo il cielo, spezza un tempo che si ripete sempre uguale. Un cane, una profezia che affonda le radici nella storia, un colpo di fulmine tra un uomo e una donna, un padre nuovo e un padre ambiguo, innescano un processo di cambiamento che romperà uno schema di pensiero rigido. Fughe rocambolesche, colpi di scena e riflessioni filosofiche condite con una spolverata d’ironia, fanno de "Il Morso del Cane" un romanzo difficile da collocare in un preciso genere letterario, perché c’è molto noir, pulp, thriller, saggistica, sentimental e tanto altro da trovare al giorno d’oggi e in un romanzo d’esordio per giunta!

€ 17,10 € 18,00
copertina del libro Maria e Giorgio o Il cholera in Palermo di Vincenzo Linares SCONTO DEL 5%

Scritto subito dopo l’epidemia di colera che nel 1837 flagellò la Sicilia e in particolare Palermo, in questa ambientazione drammaticamente fedele alla realtà, Linares narra di due giovani cuori, Maria e Giorgio, osteggiati nel loro amore dagli interessi di gente senza scrupoli, ma il vero motivo della scelta dell’autore di concepire un romanzo così strutturato è solo quello di poter descrivere la città di Palermo, stretta nella mano dell’orribile malattia con tutte le sue inefficienze, miserie, speranze ed atti di eroismo disinteressato. Da sopravvissuto al colera, Linares riporta il suo lucido ricordo di quei giorni, carichi di dolore, paura, viltà, e attesa, e sebbene stemperato dal feuilleton, il romanzo rappresenta un caposaldo della cosiddetta letteratura “da contagio” insieme a "I promessi sposi" di Manzoni, "I morti tornano..." di Luigi Natoli o dell’ancor più moderno "La peste" di Albert Camus.

€ 15,20 € 16,00
copertina del libro La vecchia dell SCONTO DEL 5%

Un intreccio diabolico a danno di due neonati. La nobiltà delle famiglie palermitane dei Santapau, del Carretto, Ventimiglia, d’Altofonte contrapposte al degrado materiale e morale dei popolani del “Cortigliazzo.” L’inquisizione spagnola e il Vicerè Caracciolo.
I primi “cristiani” precursori dei mafiosi con la loro distorta concezione dell’onore e poi lei, Giovanna Bonanno, l’avvelenatrice, la vecchia dell’aceto che domina su tutto il romanzo corale, magistralmente intrecciato dal grande Luigi Natoli in una Palermo del 1789 affogata nelle contraddizioni, nei pregiudizi e nell’eterna lotta fra il bene e il male.
Questa edizione de La vecchia dell’aceto è la fedele riproduzione del romanzo originale pubblicato a puntate in appendice al Giornale di Sicilia nel 1927 e come editori, e studiosi del grande scrittore palermitano, siamo fermamente convinti che quest’opera, così diversa da tutte le altre pubblicazioni, sia quella autentica in quanto unica versione pubblicata quando lo scrittore era in vita. 

€ 20,90 € 22,00
copertina del libro Le torture in Sicilia al tempo dei Borboni di Giovanni Raffaele SCONTO DEL 5%

Il governo borbonico in Sicilia negò sempre di usare la tortura nelle carceri e soprattutto di usarla sui prigionieri politici, ma Giovanni Raffaele dal 1850 al 1860, tramite delle corrispondenze alla stampa inglese, ne denunziò l’utilizzo sistematico anche mediante la raffinata costruzione di appositi strumenti come la cuffia del silenzio, la muffola, lo strumento angelico. Le sue corrispondenze, riportate in questo volume sono anche uno spaccato dell’obbrobriosa giustizia borbonica e trattano nello specifico anche dei processi farsa, con relativa fucilazione, del barone Francesco Bentivegna di Corleone e del patriota Salvatore Spinuzza di Cefalù, oltre alle torture applicate su i patrioti della provincia di Palermo: Giuseppe Maggio, Giuseppe Lo Re, Salvatore Bevilacqua, Vincenzo Sapienza, Santi Cefalù e sua figlia, Salvatore Maranto e Antonio Spinuzza, tutti eroi finiti nell’ingiustificato dimenticatoio della collettività.

€ 10,45 € 11,00
copertina del libro Gli assassini di Cristo di Ivo Tiberio Ginevra SCONTO DEL 5%

Il giallo di Ivo Tiberio Ginevra marcia a ritmo incessante: nel clima assolato della Sicilia si contendono la scena gruppi integralisti islamici, teppisti, preti, e commissari avviliti da una costante minaccia di trasferimento. Il linguaggio crudo, non privo di una certa ironia, accompagna i dialoghi di due agenti di polizia spesso in disaccordo nelle indagini

€ 17,10 € 18,00
copertina del libro Suruzza! di Luigi Natoli SCONTO DEL 5%

Questo volume contiene tutte le opere teatrali scritte in siciliano dallo scrittore palermitano Luigi Natoli e precisamente:
"Suruzza!" – dramma in quattro atti;
"L’abate Lanza" - commedia in tre atti;
"L’umbra chi luci" - dramma in tre atti;
"Quattro cani supra un ossu" - commedia in tre atti.
Nessuna di queste opere è mai stata pubblicata o apparsa in appendice alle pagine del Giornale di Sicilia, come generalmente soleva fare l’autore, e sono sempre rimaste nella loro forma originale di manoscritti, appunti e bozze, oggi fedelmente ricopiati, ricostruiti e proposti per la prima volta in assoluto al grande pubblico.
Tutte le opere sono corredate di traduzione in italiano a fronte a cura del prof. Francesco Zaffuto.
Questi inediti ci fanno conoscere un aspetto sconosciuto di Luigi Natoli.

€ 23,75 € 25,00
copertina del libro Fiabe e favole di Fra Domenico di Fra Domenico Spatola SCONTO DEL 5%

Cari bambini,

Nel pensare a un libro di fiabe in versi, ho cercato nel mio cuore il bambino che avevo lasciato da tanti anni. L’ho incontrato ancora splendido e vivace come voi. Era desideroso di ascoltare le favole e di farle rivivere a me.
Mi ha preso per mano, e mi ha condotto nella sua età, la vostra, dove tutto è magia: gli animali ragionano, i bambini giocano con i balocchi parlanti. Mi ha presentato Pinocchio dal naso lungo lungo e la sua amabile Fata turchina. Dietro un cespuglio, vergognosi delle loro malefatte, si nascondevano il Gatto e la Volpe. Riconobbi Cappuccetto Rosso e il Cacciatore che l’aveva salvata dal Lupo. E poi gli altri personaggi dei sogni che conoscete e rivedrete in questo libro...

€ 13,30 € 14,00
copertina del libro Breve storia di Rosita e Kaplan di Max Deliso SCONTO DEL 5%

Kaplan fa la controfigura nei film porno, Rosita la pusher nelle case di riposo, si innamorano al primo sguardo e decidono di pianificare la loro vita insieme, continuando a svolgere le loro attività grottesche in maniera pacatamente seria circondati da personaggi inquietanti e pittoreschi. Una storia divertente e travagliata che racconta brevi attimi di sofferenza alternati a rari momenti di felicità, un percorso dignitoso che scorre tra follia e disoccupazione, tra avventati sogni di gloria e vivaci momenti di quotidianità borderline.

€ 13,30 € 14,00
copertina del libro Picciotti e garibaldini di Giuseppe Ernesto Nuccio SCONTO DEL 5%

Il romanzo "Picciotti e Garibaldini" di Giuseppe Ernesto Nuccio apparve in volume nel 1919 ed oggi è riproposto nella sua versione originale, con le illustrazioni dell'epoca di Alberto Della Valle. Protagonisti del romanzo sono Pispisedda e altri picciotti di Sicilia, le cui vicende narrative si intrecciano con quelle di eroi e martiri come Francesco Riso, Rosolino Pilo, i fratelli Campo, i De Benedetto e numerosi altri che vollero la Sicilia libera dal Borbone e Italiana. C’è poi la Palermo ottocentesca, con il suo tessuto urbano nitidamente restituito: per le sue strade, le piazze, i giardini si dipana un’azione romanzesca avvincente e ricca di pathos. Il popolo palermitano, che già nel Quarantotto s’era levato contro il tiranno, torna a combattere per conquistare la libertà e, sull'esempio delle camicie rosse guidate da Garibaldi, l’eroe che la leggenda popolare vuole discendente (e perfino fratello) di Santa Rosalia, abbraccia e fa propria la causa unitaria.

Il volume è arricchito dalle immagini dell'epoca di Diego della Valle.

€ 20,90 € 22,00
copertina del libro Dopo il 4 Aprile di Gaspare Morfino SCONTO DEL 5%

Romanzo storico siciliano ambientato nella Palermo del 1860 all'alba del Risorgimento siciliano con la rivolta della Gancia del 4 aprile. 

Nella versione originale pubblicata dalle Officine Tipografiche Priulla nel 1864.

Prefazione del dott. Rosario Atria, dottore di ricerca dell'Università di Palermo

€ 11,40 € 12,00
copertina del libro Calvello il bastardo di Luigi Natoli SCONTO DEL 5%

"Calvello il bastardo" è il primo romanzo storico di Luigi Natoli, pubblicato con lo pseudonimo di William Galt. Così come in tutti gli altri che seguiranno, l'azione si svolge in Sicilia ed è proprio la Palermo borbonica del 1792 a fare da sfondo alle avventurose vicende di Corrado Maurici, che lo portano da semplice sergente dei fucilieri nelle milizie reali, a erede, sebbene bastardo, di una delle più blasonate famiglie nobiliari di Sicilia: i Calvello. Nobiltà antichissima. Un grande nome, un grandissimo peso che condiziona la vita di Corrado facendola diventare avventurosa in tutte le sfaccettature del bene e del male. Una vita costellata da un grande amore, intorno al quale ruotano forti passioni, inestinguibili odi, amicizie saldissime, idee liberali e feroci vendette. In questo romanzo compaiono tutti i temi cari a Natoli, in particolare quelli di eguaglianza e giustizia, di libertà e amore. Un amore assoluto per il popolo siciliano, perseguito e affamato dalla tirannide borbonica, e che da sempre insofferente alle dominazioni straniere e contagiato dalle idee rivoluzionarie francesi, muove con Francesco Paolo Di Blasi i primi moti d'insurrezione anelanti la libertà.
L'opera è la fedele riproduzione del romanzo originale pubblicato dalla casa editrice La Gutemberg nel 1913.

€ 23,75 € 25,00
copertina del libro I misteri di Palermo di Benedetto Naselli SCONTO DEL 5%

L’opera pubblicata nel 1852 è la realistica rappresentazione di una Palermo degli inizi ottocento ed è piuttosto sensibile al ritardo culturale e al degrado materiale del popolo, avversato dai capricci dei potenti e dalle loro corruzioni, da una privatistica e influenzabile amministrazione della giustizia, da una miseria che è solo sofferenza e disperazione senza riscatto. Naselli ci descrive una società governata dal male utilitaristico come volto necessario del potere, dove il carcere con le sue torture è la normale conduzione dell’infelice vita di genti affamate di pane e giustizia. Il realismo di questo romanzo è dato anche dalla sua perfetta ambientazione nella Palermo ottocentesca, dove tutti i suoi personaggi si muovono con estrema naturalezza e si distingue soprattutto per il primario tentativo d’indagine sociale con la descrizione di una vita giornaliera, che seppur usando il registro narrativo di un tardo romanticismo per le sue tematiche in costante conflittualità fra il bene e il male, la virtù e il vizio, lo colloca prepotentemente fra i grandi romanzi popolari dell’ottocento. Un autorevole dramma dell’ingiustizia, della quale è vittima anche lo stesso Naselli.

€ 19,95 € 21,00
copertina del libro Guida di Palermo e suoi dintorni 1891 di Luigi Natoli SCONTO DEL 5%

In occasione dell'Esposizione Nazionale tenutasi a Palermo nel 1891, Luigi Natoli scriveva una guida della città.
In questa ristampa abbiamo fedelmente rispettato il testo e inserito le stesse immagini che corredavano il libretto originale, riportando anche nelle pagine finali, gli inserti pubblicitari in appendice allo stesso e un pieghevole della cartina di Palermo nel 1891 che danno al lettore di oggi l'idea di un secolo glorioso tramontato con tante aspettative di progresso sull'imminente 1900.
Si potrà godere, di nomi, cose e prodotti oramai sconosciuti; di terminologie non più in uso, e soprattutto delle trasformazioni che ha avuto Palermo, perché ogni cosa è fissata nel limite temporale del 1891. Si pensi al teatro Massimo in fase di costruzione, all’assenza dei fabbricati dell'era fascista, come il Tribunale o il Palazzo delle Poste, e alla ricchezza di splendide chiese e monumenti della zona del porto, molti dei quali abbattuti dai bombardamenti della seconda guerra mondiale; ma sempre in ogni pagina si potrà apprezzare la grande sapienza narrativa di Natoli con le sue innumerevoli spiegazioni.
Una guida di gran lusso che ci siamo permessi di raffigurare in copertina insieme con alcuni monumenti della sua amata Palermo.

€ 18,05 € 19,00
copertina del libro I Beati Paoli o La famiglia del giustiziato di Benedetto Naselli SCONTO DEL 5%

Dramma teatrale in cinque atti.
I beati Paoli trovano nell'omonimo capolavoro di Luigi Natoli, la sublimazione letteraria in un romanzo di carattere storico popolare che tuttora rappresenta l'eccellenza nel suo genere. Prima del grande narratore palermitano, della setta segreta dei Beati Paoli scrissero storici, letterati e anche poeti. Fra i testi di riferimento per gli studiosi del "fenomeno" vi è I beati paoli o la famiglia del giustiziato dramma in cinque atti dell'avvocato Benedetto Naselli rappresentato per la prima volta la sera del 21 dicembre 1863 a Palermo, nel Real Teatro di Santa Cecilia. L'opera, sempre citata e del tutto introvabile, rivive oggi in questa fedele edizione per la collana "Gli introvabili". Maria, la giovane moglie del pittore Andrea Valenti, è povera, cieca ed ha due piccoli figli da mantenere. Le hanno ucciso il marito unica fonte di sostentamento della famiglia, e non solo, glielo hanno pure infamato incolpandolo di un delitto che non ha commesso. Ora vuole essere riabilitata e chiede giustizia per sé, i suoi figli e il giovane marito morto. Chiede a tutti ma La giustizia è cieca ed ha i piedi di piombo...

N/A € 13,50
copertina del libro Pasquale Bruno: romanzo storico siciliano di Alexandre Dumas SCONTO DEL 5%

"Quando ancora la città di Palermo conservava la sua cinta muraria, sulla porta di San Giorgio biancheggiavano dentro una gabbia alcuni teschi di banditi esposti per terrore della gente. E c’era una differenza fra banditi e scorridori: questi erano ladroni, quelli erano fuori bando per qualche vendetta ed erano d'ordinario generosi e cavallereschi. La condizione di perseguitati dalla giustizia li faceva malfattori; ma il coraggio di cui davano prova, li circondava di poesia (Luigi Natoli)". Inizia così un lungo articolo del grande romanziere e storiografo palermitano pubblicato sul Giornale di Sicilia nel 1930 e sono le giuste parole per introdurre il romanzo storico siciliano che Alexandre Dumas dedicò alla figura del "brigante" Pasquale Bruno. Fuorilegge per vendetta. Fuorilegge per amore.
Il libro contiene anche una introduzione su "Storie di banditi" in Sicilia di Luigi Natoli.

€ 12,83 € 13,50
copertina del libro I mille e un duelli del bel Torralba di Luigi Natoli SCONTO DEL 5%

Romanzo storico ambientato nella Palermo di fine Settecento. L' opera, mai pubblicata in libro, è stata costruita e trascritta dal romanzo originale pubblicato a puntate, in appendice al Giornale di Sicilia, nel 1927.
Fabrizio è il secondogenito della nobile famiglia dei Torralba. In base alle leggi del tempo, titoli e ricchezze sono tutti del primo figlio maschio. A lui e al fratello minore spetta solo il cavalierato e un misero assegno mensile, troppo poco per chi ha lo smisurato bisogno di affermarsi nella società che conta. Troppo poco per chi ha un temperamento irrequieto e ribelle; per chi ama l'avventura, le donne, la bella vita e per Fabrizio di Torralba tutto questo è sempre poco e tutto converge nella punta della sua lama.
"Strana la sua vita, che l'obbligava a stare sempre con una spada in pugno".
Ma Fabrizio è anche portatore dei nobili valori dell'animo e accorre di continuo in difesa degli oppressi e indifesi. Tutela il suo onore e quello di chi gli sta accanto, meglio se di una bella dama. In questo romanzo del narratore siciliano, Fabrizio di Torralba non è l'unico protagonista e divide le scene con la ricchissima Palermo borbonica dei primi dell'800, fedele al Re e al contempo incubatrice d'idee giacobine, sotto l'influenza inglese e la rassegnazione di un popolo affamato.

€ 22,80 € 24,00
copertina del libro I cavalieri della stella o La caduta di Messina di Luigi Natoli SCONTO DEL 5%

La Sicilia sopportò sempre il dominatore spagnolo con l'animo di rivolta e quasi tutte le città dell'isola si opposero fieramente alle barbarie di quest'oppressore. Anche Messina, dopo Palermo e Trapani, non fu da meno delle altre città, e dal 1672 s'impegnò in una fiera resistenza che per le proporzioni e le ripercussioni che ebbe nella politica europea fu di maggiore importanza delle altre. Il 7 gennaio del 1679, il viceré conte di Santo Stefano, soppresse la Repubblica di Messina con l'Accademia della Stella, che era una scuola militare di giovani e valenti cavalieri, abolì tutti i privilegi della città, confiscò i suoi beni dichiarandola civilmente morta, fece togliere il capannone, dove si riunivano i cittadini e demolire il Palazzo di città, arando il terreno e cospargendolo di sale affinché non crescesse più nulla. Così finiva la rivoluzione di Messina che avrebbe potuto conseguire anche l'indipendenza della Sicilia dalla Corona di Spagna. In questi anni di fiera ribellione Luigi Natoli intreccia le vite di personaggi magnifici e immaginari nel rigore di un'attenta ricostruzione storica creando gesta ed eroi che s'imprimono indelebili nella memoria del lettore.
L'opera è la fedele riproduzione del romanzo originale pubblicato a puntate in appendice al Giornale di Sicilia nel 1908.

€ 24,70 € 26,00
copertina del libro Latini e Catalani Vol 2: Il tesoro dei Ventimiglia di Luigi Natoli SCONTO DEL 5%

"Mastro Bertuchello" e "Il tesoro dei Ventimiglia" sono rispettivamente il primo e il secondo volume del grande romanzo storico siciliano "Latini e Catalani" che Luigi Natoli, ambientò nel medioevo siciliano, con specifica attenzione ai fatti storici e alle guerre fratricide volute dalle più importanti baronie siciliane dei Chiaramonte, Ventimiglia e Palizzi, volte alla conquista del potere supremo detenuto dalla corona aragonese oramai debole e pronta a spegnersi.
L' opera è la fedele riproduzione del romanzo originale pubblicato dalla casa editrice La Gutemberg nel 1926
Nei due volumi, che possono leggersi separatamente senza che il secondo renda necessaria la lettura del primo, Mastro Bertuchello muoverà le sue gesta avventurose e temerarie in una Palermo ancora splendida nelle sue vestigia arabo-normanne, ricca di etnie, tradizioni, e cultura ma dove regna anche una grande miseria materiale e morale afflitta da pregiudizi e da una confusa identità politico/popolare; però in questo mondo così complesso e variegato, pieno di intrighi e cattiveria, convivono ancora intatti i sentimenti di lealtà e amicizia che fanno di questo romanzo uno fra i più apprezzati di Luigi Natoli in arte William Galt.

€ 20,90 € 22,00
copertina del libro Gli ultimi Saraceni di Luigi Natoli SCONTO DEL 5%

Romanzo storico siciliano ambientato nella Palermo arabo-normanna, al tempo di Guglielmo I e di Matteo Bonello. L’opera, mai pubblicata in libro, è la trascrizione fedele dell’opera originale pubblicata a puntate in appendice al Giornale di Sicilia nel 1911. Il volume include da una ancor più rara ode a Willelmo I composta dall'autore nell'aprile del 1881. 

Lo scrittore ricostruisce fedelmente la figura del re Guglielmo I, con tutto il suo potere e le sue debolezze, facendo anche un lavoro storiografico sugli usi e costumi della corte, le sue alleanze, i suoi avversari politici, e i suoi innumerevoli intrighi nel precario equilibrio di una Palermo multietnica, dove arabi, normanni, ebrei e popolani del luogo sono costretti a coabitare in un groviglio d'interessi politici-economici, immersi in un coacervo di odio razziale e religioso che dalle cospirazioni sfocerà in più rivolte per la conquista del potere. In questo scenario Orsello di Godrano inseguirà la gloria, l'amore, la fama sfidando più volte Guglielmo I, stringendo alleanze basate sui solidi sentimenti dell'amicizia e della lealtà. Un romanzo straordinariamente moderno con una ricostruzione storica perfetta, che serba un finale ricco di colpi di scena inseparabili dalla realtà di un secolo fra i più gloriosi del regno di Sicilia.

€ 23,75 € 25,00
copertina del libro Squarcialupo di Luigi Natoli SCONTO DEL 5%

Romanzo storico siciliano ambientato nella Palermo del 1517, quando Giovan Luca Squarcialupo, patriota, sognò e realizzò anche se per poco, un governo repubblicano. L’opera, per la prima volta pubblicata unico volume, è costruita e trascritta dal romanzo originale, pubblicato a puntate in appendice al Giornale di Sicilia dal 2 febbraio 1924 ed è restituita alla collettività ed ai lettori amanti delle opere di Luigi Natoli che hanno atteso 91 anni. Giovan Luca Squarcialupo fu il primo siciliano ad impugnare le armi per cacciare dall'isola l'invasore spagnolo e sognò una repubblica democratica. Di lui e della sua opera, non è rimasto più nulla che lo ricordi ad eccezione di una lapide e una via nel centro storico di Palermo che porta il suo nome. Fra storia e leggenda Luigi Natoli con pseudonimo di William Galt, ricostruisce la figura di Squarcialupo e di una Palermo dei primi del 1500, martoriata dall'inquisizione, dal giogo dei dominatori spagnoli e lacerata dalle rivalità interne fra le baronie siciliane.

€ 22,80 € 24,00
copertina del libro Alla guerra!  di Luigi Natoli SCONTO DEL 5%

Mai pubblicato in libro, oppure a fascicoli rilegati, apparve per la prima e unica volta in appendice alle pagine del Giornale di Sicilia in 204 puntate dal 19 ottobre 1914. È il romanzo della prima guerra mondiale scritto da Luigi Natoli. Si svolge intorno a una dolce ed eroica storia d'amore, che per la drammaticità degli episodi, ora teneri e appassionati, ora eroici o tragici, affascina il lettore, ne incatena l'attenzione, ne desta l'interesse; lo fa palpitare, esultare, vivere coi personaggi, attraverso questo grande, immenso incendio che devasta mezza Europa.
Luigi Natoli scrive un romanzo dal respiro universale che inaspettatamente non narra della sua amata Sicilia (luogo di ambientazione di tutte le sue opere), ma di una Francia aggredita, mutilata e orgogliosa che respinge l'avanzata tedesca con eroismo e spirito di sacrificio, aggrappata ai valori intramontabili della Patria, della Famiglia e dell'Amore.
Chi ha detto che I Beati Paoli è il capolavoro di Luigi Natoli, forse non ha letto o potuto leggere "Alla guerra!" 
Copertina di Niccolò Pizzorno

€ 29,45 € 31,00
copertina del libro Braccio di Ferro: avventure di un carbonaro - I morti tornano ... - Chi l’uccise? di Luigi Natoli SCONTO DEL 5%

Luigi Natoli scrisse tre opere a tema risorgimentale ambientate in Sicilia fra il 1820 e il 1848:
"Braccio di Ferro avventure di un carbonaro", romanzo storico ambientato nella Palermo del 1820. L'opera è la fedele riproduzione del romanzo originale pubblicato con la casa editrice La Gutemberg nel 1920.
"I morti tornano...", romanzo storico siciliano ambientato nella Palermo del 1837 devastata dal Cholera. L'opera è la fedele riproduzione del romanzo originale pubblicato a puntate in appendice al Giornale di Sicilia nel 1931. Prefazione di Massimo Maugeri.
"Chi l'uccise?" Romanzo storico ambientato nella Palermo del 1848.
Riletti oggi, questi romanzi hanno il potere di rinverdire il nostro amor patrio facendoci sentire italiani, ricordandoci il nostro criterio di appartenenza, e tutti i sacrifici che i nostri progenitori hanno fatto per darci questa Italia. E anche se oggi viviamo un momento particolarmente delicato, niente ci deve far trascurare il bene più prezioso che abbiamo: La libertà.
Questi romanzi rivivono oggi in un unico volume, fedele riproduzione delle pubblicazioni dell'epoca. In particolare si evidenzia che "I morti tornano..." è un'opera ricostruita dalle pubblicazioni in appendice al Giornale di Sicilia del gennaio/aprile 1931.
Illustrazioni e copertina di Niccolò Pizzorno

€ 22,80 € 24,00
copertina del libro Il Capitan Terrore: romanzo storico di Luigi Natoli SCONTO DEL 5%

Romanzo storico siciliano ambientato nella Palermo del 1560, al tempo del vicerè Medinaceli. L’opera è ricostruita e trascritta dal romanzo originale, pubblicato a puntate in appendice al Giornale di Sicilia nel 1938. Un romanzo corale, profondo, ricco d'azione, dove i sentimenti d'amore, odio, amicizia, malvagità, si mischiano alla perfezione fra inganni, avventura e coraggio, intrattenendo piacevolmente il lettore fino all'ultima pagina. E poi c'è la Sicilia, c'è Palermo, ricostruita alla perfezione come solo Luigi Natoli sapeva fare. 

€ 19,95 € 21,00
copertina del libro Ferrazzano di Luigi Natoli SCONTO DEL 5%

Questa è la fedele riproduzione del romanzo Ferrazzano, pubblicato da Luigi Natoli in appendice al Giornale di Sicilia dal 30 ottobre 1932 con lo pseudonimo di William Galt. In quest'opera lo scrittore palermitano narra di Ferrazzano, comico del '700, quale maschera del teatro siciliano. Di lui si sa poco. Forse è realmente esistito, e alcune sue storie, tramandate dal popolo, Natoli le riporta nel romanzo imbrigliando ad arte il personaggio fra realtà e fantasia "... Egli era l'anima di tutti, ne interpretava ciò che aveva di più caratteristico, lo spirito, mettendone in caricatura i difetti; or grossolano, or fino e sottile; ora pigliava batoste che mandavano in visibilio il pubblico, or le dava con non minor festa. Era, insomma, tutto quanto il pubblico" (Luigi Natoli)
Prefazione di Rosario Palazzolo

€ 18,05 € 19,00
copertina del libro Fioravante e Rizzeri di Luigi Natoli SCONTO DEL 5%

Romanzo ambientato nella Palermo del 1920 ricostruito e trascritto dalle puntate in appendice al Giornale di Sicilia nel 1936, con premessa dell’autore tratta da un articolo dello stesso Giornale pubblicato il 16 dicembre 1936. L'odierna ristampa raccoglie tutte le puntate in un'opera organica che non esitiamo a definire capolavoro per stile letterario e grandezza di pensiero. Come scrive lo stesso autore: 

"Questo giornale si ispira alle storie di Buovo D’Antona e alle avventure del re Fioravante e del suo scudiero Rizzeri, che riproduce attraverso un oprante, don Calcedonio; e intreccia l'antico con il moderno; e le avventure di Lillì fanno contrasto con quelle di Drusolina, e quell'onesto puparo sembra foggiato con l'anima dei suoi pupi. C'è riuscito? è quello che vedrà il lettore... " (Luigi Natoli).

€ 18,05 € 19,00
copertina del libro Gli schiavi di Luigi Natoli SCONTO DEL 5%

Romanzo storico siciliano ambientato nella seconda guerra servile del 120 a.C., narra la storia di Elio, uomo libero divenuto schiavo contro la sua volontà. Narra della sua lotta contro i Romani, dei suoi amori, delle sue ricerche, del suo peregrinare all'interno di un contesto storico ricostruito alla perfezione come solo Luigi Natoli sapeva fare. 
Narra di Atenione, uno schiavo, un uomo, un eroe dal quale Spartaco avrebbe dovuto imparare. 
Il romanzo è ricostruito è trascritto dall'opera originale, pubblicata dall'autore nel 1936.

€ 20,90 € 22,00
copertina del libro Il paggio della regina Bianca di Luigi Natoli SCONTO DEL 5%

Nel palazzo Steri di Palermo che fu l'antica sede dei Chiaramonte, la più ricca e potente nobiltà siciliana del 1300, c'è l'affresco di un San Giorgio a cavallo che uccide il drago. Nulla di più comune, ma gli occhi attenti del visitatore noteranno che nello scudo del santo c'è lo stemma Chiaramontano come a voler a avvalorare con forza, la gloria della nobile casata. 

La vendetta. L'onore. L'amore. 

Tre donne. Un solo eroe. Giovannello Chiaramonte. 

Fra storia e leggenda un lavoro di Luigi Natoli ambientato nella Sicilia del 1400.

€ 21,85 € 23,00