Perché regalarsi, o regalare, questo ricettario?
La risposta è semplice: se per due sole settimane, più un mantenimento della dieta per due giorni a settimana, mangerete i piatti suggeriti, o quelli di vostra creazione realizzati solo con i cibi elencati all’interno del libro, con vostro stupore vi accorgerete che qualcosa in voi sta cambiando, in meglio. Vi sentirete più lucidi, i dolori o i generici fastidi articolari e addominali si calmeranno… Anche gli esami ematochimici mostreranno cambiamenti favorevoli, senza interferenze con eventuali terapie farmacologiche. Inoltre, presto sarete in grado di identificare quei cibi che ritenevate irrinunciabili, ma che, allo stesso tempo, erano una delle cause dei vostri disturbi.
Noi siamo certi dei miglioramenti che potrete ottenere, e perciò a tutti voi, che state leggendo queste poche righe, auguriamo un salutare e gustoso Buon Appetito!
Prefazione:
Viviamo in un’epoca in cui la Medicina, sempre più iperspecialistica e ipertecnologica, sta rivalutando il potenziale preventivo e terapeutico legato allo “stile di vita” in cui attività fisica e alimentazione sono le componenti più importanti e determinanti per la salute. L’alimentazione, atto istintivo per gli esseri viventi in generale, non lo è più per l’uomo. Ogni individuo impara a scegliere il proprio cibo a seconda dell’ambito familiare, del contesto culturale cui fa riferimento e della fede religiosa cui appartiene.
È vero che nutrirsi è, insieme al respiro, un atto di sopravvivenza, ma al contrario della respirazione ogni individuo può scegliere come nutrirsi e questa possibilità può condizionarne lo stato di salute.
Descrivere il concetto di salute non è semplice, secondo la storica definizione dell’OMS del 1948 la “salute è uno stato di benessere fisico, mentale e sociale: elemento non solo individuale ma anche collettivo”. Il benessere è un concetto soggettivo e dinamico, influenzato da una gamma di interazioni biologiche, ambientali, culturali ed economiche; pertanto, adottare corretti stili di vita risulta fondamentale per mantenere il proprio benessere, prevenire l’insorgenza di malattia, attivare e ottimizzare percorsi di guarigione.
Uno dei fili conduttori che unisce questi fattori e ne modula le interazioni è il cibo. Cibo e salute, una unione che affonda le radici nell’antichità di tutte culture, “fa’ che il cibo sia la tua medicina e la medicina sia il tuo cibo”… chi non conosce questo aforisma di Ippocrate, una delle affermazioni più celebri legate al cibo?
La tavola è il luogo in cui si compie uno dei primi atti terapeutici per la nostra salute. Con queste premesse si capisce come la collaborazione tra due figure apparentemente molto lontane, medico e cuoco, sia un’alchimia speciale in cui scienza e arte si uniscono per trasformare il cibo nella nostra medicina quotidiana, medico e cuoco, scienza ed arte, dietetica e gastronomia. Il medico oltre alla diagnosi clinica, considera le percentuali caloriche, i meccanismi biologici legati al metabolismo dei grassi, dei carboidrati, delle proteine, il valore nutrizionale di macro e microelementi contenuti nei cibi ed è in grado di impostare regimi alimentari in cui la quantità e qualità degli alimenti sono stabiliti in base al risultato terapeutico che si vuole conseguire: definisce così le diete. Il cuoco è l’artista che trasforma gli ingredienti delle ricette nelle pietanze che troviamo sulla nostra tavola; conosce i segreti del gusto, della trasformazione delle materie prime così da esaltarne il sapore e il valore nutrizionale, è il lavoro del gastronomo che fa sì che la nostra dieta non sia solo fonte di salute ma anche di piacere.
Per scoprire il legame tra cibo e salute abbiamo parlato di dietetica e gastronomia, ma manca ancora un aspetto: quando si parla di salute dobbiamo considerare che non può esistere salute individuale senza salute collettiva: “One Planet One Health”.
Poiché l’uomo è parte integrante dell’ecosistema in cui si ritrova a vivere, lo stile alimentare che sceglie può determinarne lo stato di salute. Nello stile alimentare uno degli aspetti principali è la scelta degli alimenti, cibi considerati salutistici in verità possono essere francamente tossici a seconda della loro derivazione e diventare causa di malattia. Tutti ricordiamo il proverbio
“una mela al giorno leva il medico d’intorno”, ma non tutte le mele sono uguali… infatti, per proteggere le coltivazioni dall’attacco di parassiti si irrorano le piante di pesticidi, sostanze chimiche tossiche, trasformando così la “mela che leva il medico d’intorno” in “mela di Biancaneve”!…
La manipolazione del marketing sulle scelte alimentari è finalizzata ad interessi economici di mercato e non alla salute dell’individuo né tantomeno dell’ambiente, che in questo caso ha un peso irrilevante. Scegliere le materie prime, imparare a cucinarle, gustare il sapore del cibo preparato sono i valori da recuperare per poter diventare tutti dei “piccoli alchimisti” nelle nostre cucine, trasformando la “materia grezza” dei nostri alimenti in “panacea” per la nostra salute e per la salute dell’ecosistema di cui facciamo parte.
Dott.ssa Mara Ramploud
Specialista in Scienza dell’Alimentazione Formatrice Slow Food Master “Cibo e Salute”
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