Antonino Colombo

Antonino Colombo, autore del libro Collesano e la Targa Florio nasce a Collesano dove risiede e vive attualmente. Sposato con due figlie. Consegue la laurea in Scienze Biologiche e successivamente la specializzazione in Patologia Generale, entrambe presso l’Università di Palermo. Nell’A.A. 77/78 è incaricato presso l’Istituto di Fisiologia Generale dell’Università di Palermo a tenere esercitazioni pratiche agli studenti del terzo e quarto anno del corso di laurea in Scienze Biologiche. Dopo un biennio trascorso presso il laboratorio di analisi di “Villa Sofia-San Lorenzo” come biologo, nel 1979 è titolare di un laboratorio di analisi cliniche convenzionato con il S.S.N. nella città di Palermo. Attualmente dirige il laboratorio di analisi di cui è titolare la moglie, Liliana, microbiologa. Nel 1988 viene eletto al consiglio comunale di Collesano, ricoprendo la carica di sindaco dal febbraio 1992 al marzo 1993.

Coltiva la passione per l’automobilismo sportivo sin da bambino vivendo in una famiglia di appassionati che lo porta da giovane ad assistere dal vivo ad alcune gare in Europa. Commissario di percorso (lic. 4012) dell’Automobile Club Palermo dal 1975 al 1985. Nel 1976 dà vita con Gia‐ cinto Gargano e la Pro-Loco di Collesano alla gara in salita Collesano-Piano Zucchi facendola assurgere al massimo titolo: Campionato Italiano Assoluto della Montagna. Nel 2004 collabora con Giacinto Gargano alla realizzazione del Museo della Targa Florio a Collesano, ricoprendo la carica di componente del comitato di gestione sino al 2015. Partecipa nel 1992 e 1993 a due Targhe Florio storiche in coppia con Nicola Iacuzzi. Nel 2000 partecipa in coppia con Giacinto Gargano al Memorial Vincenzo Florio e al 1° Trofeo Historic Rally. Nel giugno del 1997 è foto-reporter accreditato alla manifestazione “50 Anni Ferrari” a Roma (Caracalla); a novembre dello stesso anno a “Le Ferrari in Sicilia” (Pergusa).

copertina del libro Collesano e la Targa Florio di Antonino Colombo SCONTO DEL 5%

“Amore, amore e ancora amore, che quando è così grande diventa passione. E sono stati proprio l’amore per il suo paese e la passione per la Targa Florio i due sentimenti che hanno spinto Nino Colombo, che nella vita è biologo analista, a tirar fuori dal cassetto gli appunti messi da parte in tanti anni vissuti intensamente da tifoso, da spettatore diretto, quasi da partecipante, in un certo senso, della Targa, e ad imbarcarsi in questa non facile avventura per documentare il particolare rapporto di Collesano (dove oggi esiste un ricco “museo” della Targa) e dei suoi abitanti con la Targa Florio, un rapporto intenso, che dura da più di un secolo, ma diventato più solido, viscerale, fra gli anni cinquanta e settanta, quando la corsa madonita divenne prova, del tutto anomala, perché non in pista, del campionato mondiale Marche, allora seguito più della Formula Uno, non solo a livello mediatico, ma anche dalle case costruttrici.
La Targa, che si svolgeva su ondulate e tortuose strade di montagna, era fatta apposta per provare le vetture, per collaudarle, per lavorarci sopra e renderle più efficienti e sicure. La Porsche, più di tutte, seppe sfruttare le indicazioni venute fuori da tante vittorie ed applicarle alla produzione, non solo con l’ancora diffusissimo modello “targa”.
Collesano, un tempo nota solo per le sue apprezzate ceramiche, per la Targa, e per il circuito, divenne un punto nevralgico. È posta a poco più di venti chilometri dal traguardo e quindi, superata la parte più lenta e difficile del tracciato, da lì ci si lanciava nella discesa verso Campofelice e il rettilineo di Buonfornello per giocarsi la vittoria.
E a Collesano i piloti, questi ardimentosi, considerati dei super eroi, più che altrove do‐ vevano far ricorso alla loro esperienza, alla loro abilità, soprattutto tirar fuori tutto il loro coraggio per affrontare, a quasi duecento all’ora, una serie di curve con un asfalto che, giro dopo giro, andava sgretolandosi, e quindi si presentava sempre diverso e insidioso. [Luigi Tripisciano, Prefazione]

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