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Ezio Trapani Il condominio
Spaccato antropologico di comportamenti che rivelano chi siamo noi esseri umani molto più di qualsivoglia altro spaccato. Il condominio sollecita ogni sorta di tic, arroganza, nequizia, meschinità, ma anche al contrario inaspettate solidarietà, gesti carichi di inattesa grazia e bonomia che non arginano tuttavia la logica del dispetto e della rappresaglia. Quando litigo di politica con alcuni dei miei musicisti animati da passione rivoluzionaria da qualche anno riesco a metterli con le spalle al muro con questa stoccata: "partecipate ad una riunione di condominio e capirete perché il socialismo è un’utopia impossibile se non a prezzo di massacranti e umilianti mediazioni". Il condominio di Trapani (inteso come autore) è però una perla nella repubblica sovietica dei condomini del mondo, i suoi cittadini sono tutti incantevoli per le virtù ma soprattutto per i vizi, li vorresti come tuoi condomini, così come brameresti di avere Saverio per custode del tuo stabile perché Ezio deliberatamente ed astutamente non li approfondisce psicologicamente ma li schizza con pennellate ironiche, li accarezza con l’affetto di quella specialissima malizia palermitana che immediatamente conquista il frequentatore della travagliata ma splendente capitale siciliana che già nel quindicesimo secolo un mio probabile avo grandissimo commentatore delle scritture ebraiche, rabbì Ovadià da Bertinoro magnificava con parole ammirate.
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