Il libro raccoglie Le 95 tesi luterane contro la vendita delle indulgenze e i poteri del Papa, dalla pubblicazione delle quali si fa convenzionalmente iniziare il cammino della Riforma Protestante. Vuole la tradizione che il 31 ottobre 1517 il monaco (o più probabilmente i suoi studenti, addirittura all’insaputa del maestro) abbia affisso sul portale della cattedrale di Wittenberg le 95 tesi in latino riguardanti il valore e l’efficacia delle indulgenze. Secondo una prassi consolidata ormai da tempo, papa Leone X decise la vendita delle indulgenze per finanziare la ricostruzione della basilica di S. Pietro. La vendita delle indulgenze comportava la cancellazione dei peccati e quindi la certezza di andare in paradiso dopo la morte. Le indulgenze vennero vendute in tutta la Germania e in altri paesi europei. Grandi banchieri, come i Fugger di Augusta, fin dal tempo di Papa Alessandro VI avevano a Roma un'agenzia specializzata per questo tipo di transazione. Lutero si sentì in dovere d'intervenire contro questa consuetudine che manifestava in modo eclatante la corruzione della Chiesa e l’allontanamento dai principi del Vangelo, prassi che nulla aveva a che fare con la spiritualità cristiana e i fedeli in cerca di redenzione. Proporre pubblicamente tesi da discutere apparteneva al costume accademico dell’epoca e Lutero intendeva infatti rivolgersi al mondo dei dotti e alle autorità ecclesiastiche, non indirizzare un manifesto all’opinione pubblica. Ma la critica ai costumi corrotti della Chiesa dilagò in tutta Europa e giunse fino a Roma, con la conseguenza epocale di scoperchiare lo scandalo in corso nella Chiesa cattolica ed avviare la Riforma luterana. Il severo monaco agostiniano, professore di teologia nella piccola e recente – XVI secolo – università di Wittenberg viveva una religiosità di tipo medioevale e non condivideva la crisi della religiosità tradizionale, tipica di una cultura rinascimentale che non gli apparteneva: era un uomo del passato e viveva la fede come i suoi antenati. Si può dire che si trovò a essere l’inconsapevole elemento catalizzatore di un enorme fenomeno storico. Affermando la libertà della fede da ogni imposizione dogmatica, egli fu anche un uomo del mondo moderno, in quanto espresse la fede nella sua purezza come aveva appreso dalla Bibbia. In questo libro vengono proposte le famose 95 tesi luterane sulle indulgenze e altri due testi fondamentali della storia cristiana, che Lutero scrive poco dopo in circostanze diverse: Della Libertà del Cristiano - De libertate Christiana e Sulla prigionia babilonese della Chiesa - De captivitate Babylonica Ecclesiae. Il primo è un breve scritto incentrato sulla esclusiva necessità della fede, dalla quale le stesse opere buone conseguono, viene considerato da molti come l'esposizione più efficace di ciò che per il monaco è l'essenziale della fede cristiana. Il secondo è un fondamentale manifesto teologico. Trattando dei sacramenti, che il monaco riduce a tre - battesimo, penitenza, eucarestia - esso contiene l'originalità dei principi luterani e con essa il distacco dalla tradizione ecclesiastica. L’esaustiva presentazione di Sergio Quinzio, l’ampia nota biografica e le copiose note rendono questo libro fruibile dal vasto pubblico.