Nel libro Religione e Filosofia dello Yoga di Surendranath Dasgupta il fondamento delle pratiche yoga viene analizzato e messo a confronto con altre pratiche e sistemi di pensiero. L’essenza dello yoga è la stabilità della mente accompagnata dalla soppressione delle modificazioni mentali a favore di una particolare condizione spirituale che conduce progressivamente alla realizzazione del Sé. Il più antico esponente di questo sistema chiamato Rājayoga, il più elevato di tutti gli Yoga e distinto dallo Haṭhayoga e dal Mantrayoga, fu Patañjali, che nel 150 a. C. scrisse gli Yoga-Sūtra.
In questo saggio viene esposto il sistema del Rājayoga secondo le formulazioni di Patañjali e i commenti di Vyāsa, Vācaspati, Vijñānabhikshu e altri Maestri spirituali. L'analisi si sofferma sul fondamento delle pratiche yoghiche, vale a dire sulla sua dottrina filosofica, psicologica, cosmologica, etica e religiosa. Gli aspetti principali dello Yoga sono messi a confronto con altri sistemi di pensiero filosofico e si stabilisce, in particolare, la sua affinità con il sistema del Sāṁkhya.
L’opera si compone di quindici capitoli suddivisi in due parti. La prima parte affronta la metafisica dello yoga, descrivendo soprattutto le caratteristiche e le funzioni di Prakṛti e Puruṣha, la realtà del mondo esterno e il processo di trasfigurazione spirituale.
Nella seconda parte si espone la pratica dello Yoga, ponendo l’accento sul suo metodo, sulle fasi del samādhi e sulle tecniche Yoga. Arricchisce il volume un’appendice sullo sphoṭa, la scienza che studia il contesto spirituale che sostanzia la relazione delle parole con le idee e gli oggetti.