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Valeria La Motta (Palermo, 1984) ha conseguito nel 2015 il titolo di dottore di ricerca in Storia e Comparazione delle Istituzioni Politiche e Giuridiche Europee all’Università di Messina, con la tesi L’Inquisizione in Sicilia durante il regno di Ferdinando d’Aragona (1469-1516). Dal 2016 fa parte del gruppo di ricerca Spanish Italy and Iberian Americas, codiretto dalla Columbia University e dalla Getty Foundation. È autrice di diversi saggi, presentati e discussi in Spagna, Messico e Stati Uniti, fra cui Saints in Prisons. Francesco Baronio’s Calendar, pubblicato nel numero monografico di Quaderni storici, Graffiti: new perspectives from the inquisitorial prison in Palermo, a cura di Giovanna Fiume e Mercedes García-Arenal (n. 157, 2018). Attualmente lavora alla trascrizione dei graffiti e delle iscrizioni nelle carceri segrete del Santo Uffizio a Palermo.
Valeria La Motta Contra Haereticos
Il nuovo libro di Valeria La Motta ricostruisce la fondazione del tribunale in Spagna e in Sicilia, descrivendone la struttura, le sedi e il funzionamento. L’Inquisizione spagnola di Sicilia sottopose a giudizio ebrei, rinnegati, negromanti, streghe, protestanti ed eretici provenienti da tutta Europa; tramite uno strutturato sistema di ufficiali, familiari e collaboratori, mantenne il controllo del dissenso politico e religioso dalla fine del Quattrocento fino al 1782, condizionando la vita sociale e istituzionale del viceregno. Attraverso una ricca congerie di fonti provenienti dagli archivi di Palermo, Madrid e Simancas, il libro ricostruisce le vicende legate alla fondazione del tribunale in Spagna e in Sicilia, descrivendone la struttura, le sedi e il funzionamento. L’analisi della documentazione suggerisce l’ipotesi per cui il modello medievale siciliano costituì il precedente storico a cui si ispirarono Ferdinando e Isabella per la fondazione dell’Inquisizione in Spagna. Le carte contabili dell’amministrazione inquisitoriale, solitamente sottovalutate dagli studiosi, rivelano aspetti poco noti della vita all’interno della sede inquisitoriale: frodi, furti e conflitti giurisdizionali che caratterizzarono lungo tutto il Cinquecento la storia dell’Inquisizione in Sicilia.
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