Rassegna stampa

Una raccolta dei migliori articoli di giornale sulle pubblicazioni della Nuova Ipsa editore di Palermo

In questa pagina del sito della nostra casa editrice puoi trovare la lista completa di tutti gli articoli dei principali giornali e testate giornalistiche che hanno effettuato le recensioni dei nostri libri.

La Sicilia - Palermo del 08 settembre 2006
Dopo 48 anni l’opera di Salvatore Spinelli, romanziere palermitano, torna nelle librerie
 
 
Il 1958 è una data memorabile per la narrativa siciliana. nel mese di novembre appare nelle librerie "il gattopardo" di Giuseppe Tomasi di Lampedusa a cura di Giorgio Bassani e suito diventa il libro più venduto in Italia. È di scena una famiglia della più alta ristocrazia isolana, colta nel momento rivelatore del trapasso del regime borbonico. Quattro mesi prima, invece, era uscito a Milano, presso la casa editrice Cechina "il mondo giovine", un corposo romanzo di cinquecento pagine scritto da Salvatore Spinelli, avvocato palermtano trapiantato a Milano che aveva fatto carriera nell’amministrazione ospedaliera, mentre Tomasi di Lampedusa era un principe da poco scomparso. Dunque, sul palcoscenico della letteratura abbiamo due scrittori dela stessa città, ancora sconosciuti.
Spinelli ambiente il suo romanzo tra il 1880 e lo scoppio della prima guerra mondiale. Narra le vicende della famiglia dell’igegner Edmondo Zuelli, che sposa maria lanzalone e ha due figli: Gannino e Silvio. Nella storia si intrecciano altri personaggi.
Tra città (Palermo) e campagna (Corleone), continuità e opposizione, il romanzo racconta vicende di numerosi personaggi, con rispettivi figli e suocere, vicende che spesso s’intrecciano ma a volte rimangono isolate. Storie di giovani legati alla loro crescita, alle loro speranze, aspettative e delusioni, ai loro giusti timori, ideali, dolori, a fidanzamenti, matrimoni, battesimi e inquietanti morti.
"il mondo giovine" cattura subito l’atenzione di orio Vergani, che in un articolo del corriere della sera scrive. "opera di un chiarista nella sottile lucentezza dei paesaggi e nell’approfondita tenerezza con la quale l’autore ha guardato ad un mondo assai meno amaro di quello di Pirandello e meno iroico di quello di Brancati in una continua bnrazione stilistica che dà all sua pagina effetti di rara trasparenza".
Lo scrittore Antonio Pizzuto divora il volume ed ha immediatamente la consapevolezza che il romanzo di spinelli è un capolavoro. A distanza di circa cinquant’ani l’opera è tornata nelle libreire, riproposta da "Nuova Ipsa Editore", nella collana di letteratura Mnemosine diretta da Salvatore Zarcone.
Scrive Lucio Zinna nella introduzione: "il Gattopardo andrà ad in cidere sulla diffusione e affermazione di Spinelli. I due libri furono pubblicati quasi cntemporaneamente: nel mese di luglio quello di Spinelli, in novembre quello di Lampedusa; inizalmente si mossero affiancati e cominciarono a suscitare curiosità. Nel mazo dell’anno successivo, ad esempio, a Palermo il prof. Ferdinando Albeggiani, docente di Storia della Filosofia nell’Ateneo, tenne nella sede della Società Siciliana di Storia Patria una conferenza sui due nuovi romanzi che apparivano in libreria, dando preminenza a quello spinelliano. Ma ben presto il Gattopardo spicò il volo e il suo successo finì per travolgere il poderoso volume di Spinelli, che tuttavia non mancò di suscitare interessa".
Lampedusa, purtroppo, non potè godere dell’enorme successo; anzi, poco prima che si spegnesse, icevette una lettera dalla Mondadori, a firma di Elio Vittorini, che gli comunicava: "Come recensione non c’è male, ma pubblicazione niente". Bella soddisfazione per uno che stava per recarsi all’altro mondo. Continua Zinna nell’introduzione "I romanzi di Lampedusa e di Spinelli sono, per alcuni aspetti, correlabili: per la concezione dle genere "romanzo", di matrice ottocentesca, filtrata da una vasta conoscenza di testi narrativi contemporanei; per l’ambientazioe (la Sicilia, Palermo); per il periodo storico: nel Gattopardo l’azione si svolge, in gran parte nel 1860 pe concludersi, con dei vuoti, nel 1910, mentre ne "il mondo giovine" si snoda dagli anni susseguenti all’unità d’Italia alle soglie della prima guerra mondiale".  
Vincenzo Prestigiacomo