La Sicilia - Palermo del 15 dicembre 2006
Il riflettore sul Principe irrequieto
Presentato a Palazzo Butera il volume di Vincenzo Prestigiacomo
Un uomo poliedrico, amico di personaggi come Edda Ciano Mussolini, ma anche di Antonello Trombadori, Susanna e Gianni Agnelli. Un uomo amante dell’avventura, indimenticato presidente del Palermo Calcio e protagonista di passaggi chiave della storia del novecento, come la guerra di Spagna e l’armistizio del 1943. E’ il ritratto di un uomo che sfugge a ogni schema o facile classificazione quello tratteggiato dal giornalista Vincenzo prestigiacomo nel suo "Il principe irrequieto, La vita di Raimondo Lanza di Trabia". Il libro, frutto di ricerche durate oltre 15 anni, è stato presentato ieri nei saloni di Palazzo Butera, storica dimora palermitana dei principi Lanza Branciforti di Trabia e di Butera. La stesura della biografia comincia nel 1989, quando prestigiacomo inizia a raccogliere le testimonianze degli amici e dei familiari del principe, per poi tesserle insieme, non senza difficoltà, e dare vita al ritratto di una figura emozionante, talmente poliedrica e complessa che, forse neppure le figlie conoscevano a pieno. "Un principe irrequieto - spiega l’autore - che viaggiava da una capitale all’altra, da Palermo a Londra, Parigi. Aveva amici in tutto il mondo. Da Aristotele Onassis a Ranieri di Monaco, da Reza Phalevi a Niki Visconti Venosta. Questo era il suo mondo". L’interesse di prestigiacomo per la figura di Raimondo Lanza di Trabia nasce però da adolescente, quando, in un antico baule di famiglia, scopre diverse fotografie del principe e alcuni ritagli di giornali che parlavano del suo suicidio avvenuto il 30 novembre del 1954 a soli 39 anni. "Da allora - racconta l’autore - Raimondo Lanza di Trabia è apparso e scomparso più volte dalla mia vita, come quando trovai una sua fotografia in una antica cassapanca dei miei suoceri. Ho scoperto cosi che il principe era stato compagno di scuola di mio suocero". Un interesse cresciuto nel tempo, che ha portato Prestigiacomo a intervistare personaggi illustri, come Giulia Florio Afan De Rivera, i principi Moncada di Paternò, ma anche l’avvocato Gianni Agnelli che ha svelato la parte più mondana di Raimondo Lanza di Trabia e quella legata alla sua passione per il calcio.
E’ invece guazie racconti di Edda Ciano che il lettore viene ricondotto agli anni 30, epoca della guerra di Spagna, e scopre che nel 1937 il principe decide di arruolarsi come volontario nelle milizie del generale Franco. Sarà lo stesso generale a tributargli poi la medaglia d’argento per aver recuperato le preziose opere d’arte trafugate nei giorni precedenti dai bolscevichi. <>
Un altro passaggio importante della vita del "principe irrequieto" è invece svelato da Antonello Trombadori, che racconta un episodio avvenuto l’8 settembre del 1943. All’epoca Raimondo lanza di Trabia era il braccio destro del generale Carboni, incaricato di difendere Roma dalle truppe anglo-americane. Quella notte, quando Badoglio proclamò l’armistizio, fu lo stesso principe a consegnare le armi custodite nella suite del Gran Hotel di Roma ai partigiani. Ma tra le grandi passioni del principe c’è anche quella per lo sport, che lo porta a rilanciare la mitica Targa Florio nel 1948 e a essere, nel 1951, presidente del Palermo Calcio. "in realtà - precisa Prestigiacomo - fu il "padre-padrone" della società del 1947 1l 1954. Potremmo inoltre definirlo l’inventore del moderno calciomercato, perché era solito ricevere nelle sue suite gli operatori calcistici dell’epoca". "Questo libro - commenta Venturella Lanza, figlia del principe - mi commuove e mi emoziona. Sono riconoscente nei confronti dell’autore, che ha dedicato tanto lavoro alla figura di mio padre compiendo un percorso che potrei definire amoroso".