Milano Finanza del 13 marzo 2010
Liturgie del cibo & storie di vita
In libreria le memorie di Lo Sicco
Mentre “Marta raccoglieva e mi sottoponeva le ricette, sono venuti fuori i ricordi che sono diventati piccoli racconti”. Così Giancarlo Lo Sicco, raffinato gourmet e qualificata firma di guide e riviste sui piaceri della tavola, nel suo Memorie gastronomiche della città perduta, il racconto (176 pagine per 14 euro) che la palermitana Nuova Ipsa Editore ha presentato ieri a Palazzo Comitini, di Palermo. Perché c’è Palermo al centro delle ricostruzioni storico-grastronomiche che, per il tramite della figlia Marta, portano Lo Sicco a rivedersi “come in un film, bambino, ragazzino e adulto in tempi più recenti”. Leitmotiv, la tavola. Meglio, il cibo come “riscoperta della propria infanzia e canto alla memoria di una città perduta per sempre, la Palermo degli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento”, come scrive nella prefazione il giornalista Nuccio Vara.
Lo Sicco, come in un viaggio, a tratti osservatore a tratti coprotagonista, narra, con la forza che sprigiona dalla nostalgia e dalla voglia di far luce su un passato ormai passato, dei riti culinari di una Palermo laboriosa in cui la famiglia allargata era il cemento sociale e culturale. Tra gli ingredienti, i fumi e le liturgie a cui torna, c’è passione e c’è emozione. Come quando scrive: “il profumo, inconfondibile e irresistibile del’origano, della cipolla, della legna del forno che avvolgeva tutta la casa: un profumo e un sapore unico e indimenticabile che il mio fine olfatto non ha più sentito e che mai penso di poter più sentire”. Su una cosa, però, per Lo Sicco il dado è tratto e di guardare al passato, meglio non parlarne: il vino. Perché il vino siciliano “di allora, era imbevibile. A cominciare dal colore improponibile e dal grado alcolico elevato. Il vino siciliano era questo allora, e l’abbiamo bevuto tutti, e soltanto fino a pochi anni fa. Il vino era così, da Trapani a Pachino”. Per contro, il made in Sicily del vino oggi “raccoglie consensi ovunque nel mondo!”, sottolinea.