Carmelo Petronio

Carmelo Petronio, classe ’94, passa l’infanzia ad Adrano, ma è a Catania che oramai vive e studia. Dopo aver completato gli studi presso l’ex Istituto Statale d’Arte di Catania, ora liceo artistico “M.M. Lazzaro”, consegue il diploma in pittura con il massimo dei voti presso l’Accademia di Belle Arti di Catania, dove frequenta tuttora il corso di specializzazione in pittura. Si è recentemente avvicinato alla scultura e all’illustrazione per ragazzi, illustrando la fiaba La Reginotta con le corna per Splēn edizioni, in corso di stampa.

Ha partecipato a diverse collettive, tra cui “Le facce della follia” presso il Palazzo della Cultura di Catania nel 2017, “L’arte del Mandala e i moti dell’inconscio” nella stessa sede nel 2016, e alla mostra omaggio al personaggio di Mafalda durante la rassegna della “Fiera del libro” di Zafferana Etnea. Ha organizzato diverse personali presso il Palazzo Bianchi di Adrano ed esposto presso “La Vecchia Dogana” di Catania; ha partecipato negli anni a diversi concorsi di pittura, tra cui “Onesti nello sport” della Fondazione Giulio Onesti e “Maschere e paesaggi” bandito dal MiBAC, PaBAAC e MIUR aggiudicandosi una menzione speciale.

Nella sua pittura decadentismo romantico e realismo si fondono in un linguaggio figurativo che parte dalla pittura accademica, ma che da essa cerca di allontanarsi.

Quella dell’illustrazione è un’arte che sta apprendendo sul campo, e lo stile a cui è giunto dopo molto studio e ricerca, per adesso, è fatto di fumose campiture ad acquerello, anatomie sintetiche e contorni “bruciati”.

Il suo studio è un percorso a ostacoli tra tele, fogli e fogli di bozzetti, panetti d’argilla, sacchi di gesso, tubetti di colore, opere finite, opere incomplete e mozziconi di sigaretta.

Un giovane innamorato, una reginotta capricciosa e uno, due, anzi tre preziosi segreti da custodire! Una divertente fiaba, poco conosciuta, del repertorio tradizionale italiano.

La reginotta con le corna è una fiaba popolare molto antica, si pensa che risalga addirittura al Quattrocento! Nel corso dei secoli, essendo stata tramandata oralmente come il gioco del telefono senza fili, è un po’ cambiata, perché chiunque l’abbia raccontata ha aggiunto o tolto qualcosa. È merito di due grandi studiosi e appassionati di tradizioni popolari – Giuseppe Pitrè e Laura Gonzenbach – se questa storia non è andata perduta, ma è arrivata fino a noi.

Età di lettura: da 4 anni

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