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La terra cruda non rientra nel consueto novero dei materiali da utilizzare nelle costruzioni, nonostante essa costituisca una presenza diffusa nelle architetture storiche, tradizionali e contemporanee, nei più disparati contesti. L’indiscutibile coerenza col sempre più attuale obiettivo della sostenibilità non riesce a superare i frequenti pregiudizi che ne osteggiano la concreta applicazione nell’odierno scenario delle pratiche costruttive. La Soprintendenza per i Beni Culturali ed Ambientali di Caltanissetta ha promosso una Giornata di studi per raccogliere contributi sul tema della terra cruda nelle costruzioni, allo scopo di richiamare l’interesse di istituzioni ed operatori sul ruolo che tale materiale può ancora oggi assumere, particolarmente in Sicilia, Regione che custodisce notevoli architetture archeologiche in terra cruda (di cui le mura di Capo Soprano a Gela costituiscono l’esempio più conosciuto) e in cui le strategie di valorizzazione locale del territorio rivestono estrema attualità. L’iniziativa della Giornata di studi è correlata allo svolgimento di una ricerca, finanziata dal Ministero per l’Università e la Ricerca scientifica, sull’argomento Conoscenze scientifiche, sperimentali e tacite e azioni di conservazione di architetture in terra cruda in Italia del Sud. La Giornata di studi è stata tenuta a Caltanissetta, presso il Museo Archeologico di Contrada Santo Spirito, il 29 giugno 2007; responsabile scientifico è stata Maria Luisa Germanà, su designazione della Sovrintendente Rosalba Panvini.
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