Gli Altavilla fecero della Sicilia una nazione; se, infatti, «la Sicilia è l’unica fra le regioni italiane ad essersi identificata per lungo tempo come ‘nazione’», ciò lo si deve alla costruzione politica che ne fecero proprio gli Altavilla.
Una nazione che, per qualche tempo, era stata potenza mediterranea con ambizioni, legittimate da antiche concezioni, perfino imperiali. Non è un caso che Cicerone, riferendosi proprio all’isola la consideri “primus gradus ad imperium”, il primo gradino per un impero mediterraneo.
Una nazione che rispetto alle altre godeva non solo di uno status politico di notevole peso, ma che, soprattutto, godeva di un benessere e di una ricchezza che non aveva pari nel suo tempo. Il regno di Ruggero II era infatti un regno ricco, come prima del suo arrivo non lo era stato, ma, soprattutto, non lo sarebbe stato mai più.
Un regno ricco non solo in quanto a risorse economiche, ma ricco anche dal punto di vista culturale. Infatti, se non bisogna nascondere che i Normanni furono portatori di una cultura modesta rispetto a quella (o a quelle) che fiorivano in Sicilia, non si può neppure dimenticare che proprio grazie ai Normanni stessi, e agli Altavilla in particolare, quelle culture furono messe in grado di esprimere tutte le potenzialità di cui erano portatrici e di realizzare, fra l’altro, quel miracolo artistico che viene denominato gotico-normanno.
Autore
Pasquale Hamel
Pasquale Hamel (1949), saggista e scrittore.
È autore di numerose opere di carattere storico fra le quali, Da nazione a regione (Sciascia), La Sicilia al Parlamento delle due Sicilie 1820/21 (Thule), Il Mediterraneo da barriera a cerniera (Editori Riuniti). Ha scritto testi letterari come La crociata del Santo (Sellerio), La congiura della libertà (Marsilio). Appassionato di storia medievale ha scritto Adelaide del vasto regina di Gerusalemme (Sellerio) e L’invenzione del regno, dalla conquista normanna alla fondazione del Regnum Siciliae (Nuova Ipsa Editore), Breve storia della società siciliana (Sellerio).