In questo racconto appassionante, scoprirete la battaglia di una donna determinata ed entusiasta che ha raccolto il testimone e si è battuta e ancora si batte per salvare vite, in particolare dal flagello del cancro, da sola e contro tutti. I suoi successi sono innumerevoli. Infatti, il destino aveva voluto che l’autrice, da giovane, incontrasse un uomo che la Francia, sotto il giogo delle lobby farmaceutiche, calpesterà e porterà alla disperazione. Quest’uomo ex ricercatore all’istituto Pasteur, scienziato e genio sconosciuto, si chiamava Jean Solomidès.
Raccontare Alix Wrastor Cortese significa mostrare come si realizza un destino fuori dal comune e anche capire come si costruisce il progresso scientifico, gli errori, le derive e i problemi che pone.
In particolare, invita a interrogarsi sulle condizioni della ricerca scientifica in funzione del contesto sociale e umano! Perché il compito fondamentale dei ricercatori è trovare nuove sostanze, nuove tecnologie, nuove risorse per assicurare un futuro migliore all’umanità e trovare soluzioni per tutti i suoi mali al di fuori di ogni considerazione lucrativa e finanziaria.
Alix Wrastor Cortese ha molto presto indossato questa armatura, la lotta contro la malattia, la sofferenza, le incertezze sono la sua routine, la sua missione quotidiana, la sua risorsa, le sue speranze. Nella sua battaglia ha saputo apportare una luce di fronte a qualunque difficoltà, a qualsiasi tempesta con grande amore.
La forza interiore delle “donne soldato” è immensa, esse sono abili costruttrici di ponti e di fortezze.
Alix Wrastor Cortese ha per molto tempo costruito pietra su pietra la sua cattedrale che non tarderemo a consacrare.
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